Ultimo Aggiornamento domenica 13 Luglio 2025, 3:39
Nov 21, 2022 Attualità, Italia
Stefano Frosi
Uno studente universitario ha creato un palco che consente ai musicisti
di esibirsi ed alle amministrazioni comunali di offrire i servizi di una
smart city. “Gli artisti di strada fanno fatica a trovare spazi adeguati
dove suonare e raccogliere un pubblico numeroso: volevo trovare una
soluzione a questo problema, ma cercavo qualcosa di innovativo, in
ottica smart city”.
Spiega così il suo progetto Stefano Frosi, 23 anni, studente di
Economia e Management all’Università Bocconi. Ha pensato ad un palco
“tecnologico”: un totem fisico da installare nelle metropolitane e negli
spazi delle città, che contiene mixer, casse e luci, al quale l’artista
può accedere con un’App e collegare microfono e strumenti musicali.
L’idea è nata nel 2018, quando Stefano era soltanto al primo anno
d’università, portando così alla costituzione di Open Stage, startup
innovativa che ha fondato insieme a due soci. Ad oggi sono stati
installati 16 palchi, di cui 5 a Milano, permettendo l’esecuzione di 800
concerti in strada.
La startup rappresenta un’innovazione nel settore dei live event con
elementi di arredo urbano – che sfruttano le migliori tecnologie 5G e
IoT – e si propone di rivitalizzare socialmente, culturalmente ed
economicamente intere aree urbane, rendendo così l’intrattenimento
urbano un importante fattore di aggregazione sociale e turistico.
Stefano sognava di fare l’imprenditore già da studente del liceo,
durante l’alternanza del progetto scuola-lavoro, periodo in cui fece
un’esperienza come office manager al Talent Garden di Milano.
Racconta il giovane: “Il primo passo è stato quello di presentare la mia idea al
Comune di Milano, settore politiche giovanili. Qui mi è stato dato il
contatto di Ugo Vivone, presidente della non profit Officine buone: è
stato lui il primo a credere in me, diventando subito mio socio”.
A finanziare il primo palco è stato il comune di Pioltello, comune
dell’hinterland est milanese, che aveva vinto insieme ad Officine Buone
il bando per riqualificare le periferie urbane. Ed è qui che Stefano
conosce quello che diventerà il suo secondo socio, Davide Quaranta. A
gennaio 2021 costituiscono la società.
L’idea di Open Stage è win-win: all’esigenza dell’artista di strada si
affianca quella delle amministrazioni di rilancio delle periferie,
anche allo scopo di aumentare la qualità dell’intrattenimento del
cittadino. “Le amministrazioni acquistano il palco da 7 mila a 30mila
euro) e pagano un fee annuale a seconda dei servizi che vogliono
aggiungere”, spiega Stefano.
“La pandemia ha causato molte difficoltà agli artisti di strada che per
molto tempo sono stati costretti a uno stop forzato per tutelare la
salute e la sicurezza di tutti”, dichiara l’assessora del Comune di
Milano Laura Galimberti. Che continua: “Il progetto Milano Open Stage
rappresenta quindi un’opportunità di ripartenza e un ringraziamento a
chi ha dovuto sacrificare molto in questi mesi. Ci auguriamo che questa
iniziativa sia apprezzata dagli artisti e dal pubblico che, grazie a
questo palco itinerante, potrà godere di uno spettacolo più bello e
allegro”.
Giulia Cortese
Giornalista
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