Napoli è mille colori, scriveva e cantava Pino Daniele. Napoli è colorata e scura, vivace e drammatica, bella e triste, allegra e sfrontata. E ci fermiamo qui, per non sconfinare nella facile...
Milano Allo Spazio Ventura, in zona Lambrate, fino al 4 giugno, è in cartellone una mostra molto particolare. Si intitola ‘Serial Killer Exhibition’ e racconta la vita e i crimini degli...
Il raggio d’azione delle imprese partigiane è concentrato sulla Via Emilia (la statale numero 10 dell’alta Italia), lungo un vasto tratto, che parte da Voghera per arrivare nel piacentino e, a...
Il Comandante Tundra (a sinistra), con l’autore dell’articolo, alcuni anni fa Il comandante Tiziano Marchesi, nome di battaglia partigiano “Tundra”, è stato uno dei primi...
Il prossimo sarà un fine settimana di socialità e riflessioni a Buttigliera, vicino a Torino, al cospetto dell’Abbazia di Ranverso. Arriva infatti dalla Francia una rappresentanza dell’AFAA,...
Londra Anfisa Letyago (IG: anfisaletyago) è una dj internazionale, di origine siberiana. Da giovanissima si è trasferita in Italia e ha trovato a Napoli la sua base di partenza per una carriera...
La Skinny tie by Bigi Cravatte – Foto per FlipMagazine Milano Erano gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta e Londra era insieme a New York la città più...
Nel 1987 Murialdi è segretario generale del Laboratorio per la Comunicazione Economica e Finanziaria dell’Università Bocconi. Nel biennio 1993 – 1994 è membro del Consiglio di...
Milano I nostri Lettori, che ci seguono da tempo, sanno quanto siamo legati al made in Italy e alle belle storie aziendali italiane, che scegliamo liberamente di narrare. Poi, se nelle vicende che...
Un Paese senza idee Il periodo difficile, difficilissimo, per il Mondo, continua. Virus, guerra, prezzi che volano, una fetenzìa. Lascia inoltre stupiti come in Italia, e non solo, la situazione generale sia mediocre.
A me stupisce la mancanza di idee, inventiva e creatività che colpisce l’Italia che, da sempre, sulle idee, ha costruito il suo domani.
La mentalità media è quella del posto fisso, a tutti i livelli, è sufficiente guardarsi intorno. Per esempio, nel mondo dello spettacolo, dove le idee dovrebbero circolare a mille. Invece, due progetti recentissimi, uno con l’attore di Maxibon in televisione e l’altro con l’attore che ha interpretato Buscetta al cinema, sono due remake. E accade nei quiz, negli show serali, tutto ricicciato. Non parliamo della cultura, dove le case editrici pubblicano solo roba sicura che arriva dalla televisione (con poche eccezioni, vedi Viola Ardone) e nelle università dove un sistema impiegatizio, a posto fisso, sullo stile del catasto, appiattisce tutto. Basti sentire quei pochi che cercano di andare in televisione e sparano solo cagate, su tutto. Ho a lungo frequentato le università a Milano, Roma e in altre città, come docente (libero e mantenendo sempre la mia attività di Consulente su e giù per l’Italia e il mondo) di una materia che non aveva impiegati interni qualificati, ma solo gente improvvisata da sistemare. E conosco molto bene il problema di base: chi fa l’impiegato docente interno nelle università non si confronta mai con l’esterno e rimane vecchio e superato, anche se giovane all’anagrafe. Ricordo il docente di una università milanese, per un periodo con tante iscrizioni, che passava il suo tempo in un triste ufficietto di formica e mandava gli assistenti a far lezione, impaurito da chiunque tentasse di dare un contributo. Oggi a 80 anni è ancora lì, della materia per la quale ha un contratto non ha imparato nulla e continua a esser solo sospettoso e superato, da ormai 40 anni. E l’università rimane un luogo più di ignoranza che di sapere. In Italia mancano le idee, la meritocrazia, la creatività e spesso il coraggio nel cercare il lavoro. Tutti si accontentano di posticini fissi e spesso a scadenza e il Paese ne risente: va avanti ignorante e attorcigliato su se stesso. I social media ne sono lo specchio più banale e visibile.
A presto. See you soon. A la prochaine.