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Giu 07, 2019 Arte & Musica, Cultura
– Corrado Castellari –
Tra i tanti musicisti italiani ce n’è stato uno davvero straordinario. Si tratta di Corrado Castellari. Ha musicato testi per tantissimi cantanti, molti dei quali famosissimi. L’elenco è impressionante: Iva Zanicchi, Mina, Milva, Ornella Vanoni, Celentano, De Andrè, Albano, Michele, Bruno Lauzi, Nino Manfredi, Raffaella Carrà, Fred Bongusto, Rosanna Fratello, Orietta Berti, Bagutti, Omar, Scandiuzzi e tanti, tanti altri. E’ stato cantautore ed ha pubblicato diversi album a suo nome.
Se analizziamo attentamente la sua vasta e poliedrica gamma di canzoni, anche da una prospettiva psicologica e sociologica, oltre che da quella tipicamente musicale, non possiamo non concludere che Castellari è stato un grande musicista versatile, a trecentosessanta gradi e che le sue opere, tutte di qualità, realizzano pienamente le funzioni che la musica dovrebbe esprimere. Ma ha realizzato queste opere in modo del tutto originale, diverso, personalizzato, non catalogabile rispetto alle tante varie canzoni standardizzate circolanti sul mercato.
Castellari nasce a Bologna nel 1945. Negli anni Sessanta si trasferisce a Milano, capitale discografica, ma poi abbandona la metropoli e trova rifugio a Mornico Losana, nel cuore dell’Oltrepò pavese, in una suggestiva valle in mezzo ai vigneti. Qui trova l’ambiente ideale per esprimere ancor di più il suo genio e la sua passione. Ama moltissimo il suo lavoro e vi si dedica integralmente. Sposato con Norina Piras (vocalist dei maggiori cantanti italiani) ha una figlia, Melody, che diventa cantante fin da bambina. Questo nome non è un nome d’arte, ma proprio il nome che Corrado Castellari e la moglie le hanno voluto dare. Melody, dalla voce completa e stupenda, diventerà una delle più celebri vocalist nell’ambito dance e disco music a livello internazionale vincendo, come solista, tra gli altri, l’edizione del ’92 di Sanremo Famosi e San Remo Rock & Trend (manifestazioni trasmesse in diretta su RaiUno) e classificandosi seconda al Baltic Festival in Svezia. Melody comporrà anche alcuni brani insieme al papà Corrado e alla mamma.
L’ho conosciuto nel 1987, grazie alla mia carissima amica Ampellia Tanzi che scriveva poesie e canzoni ed alla quale avevo proposto di scrivere canzoni sul mio territorio, l’Oltrepò Pavese. Entusiasta, si era messa d’impegno e mi aveva presentato l’autore geniale delle musiche, Corrado Castellari. Corrado mi ha sempre ringraziato, in privato e durante varie manifestazioni pubbliche, per avere convinto il maestro Bagutti, a lanciare “Oltrepò” e “Bertoldo il contadino”, canzoni popolari, allegre, ballabili e che coglievano pienamente lo spirito ed il “genius loci” del territorio oltrepadano. In seguito Corrado produrrà altri brani legati al suo paese adottivo (“Mornico Losana”) e al suo primo strumento musicale d’amore (“Fisarmonica di Stradella”). Ma torniamo al percorso artistico di questo grande autore.
Nel 1970 Corrado Castellari musica la canzone “Il testamento di Tito” per Fabrizio De Andrè, che aveva realizzato il testo, ma che non riesce a trovarvi la musica adatta. De Andrè vuole ispirarsi alle ballate di Bob Dylan, ma in una versione tipicamente italiana. Il cantante Michele suggerisce a De Andrè di ricorrere all’amico Castellari che crea una musica corrispondente al testo e ai desideri dell’autore, una melodia originale, subito apprezzata dal cantautore genovese che lancia, così, forse quella che molti considerano la sua più bella canzone.
Nel 1971 Castellari compone “Susan dei Marinai” cantata da Michele che, alla manifestazione “Un Disco per l’Estate”, ottiene un grande successo. In questo periodo gira le serate con Dino Sarti, noto cantautore bolognese: lo accompagna alla chitarra e compone quasi tutte le sue canzoni, come farà dal 1971 al 2007 (da ricordare, tra le tante, “Piazza Maggiore”, “14 agosto”, “Viale Ceccarini Riccione”, “Spometi”). Qui Castellari esprime pienamente in musica sia l’animo gioioso e spiritoso, sia quello melanconico della città emiliana e della sua gente.
La musica bella è un veicolo di emozioni; le emozioni suscitate ed i comportamenti stimolati vanno al di là del tempo e della cultura che ha prodotto la musica, perché le strutture musicali intrinseche alle emozioni sono percepite da persone delle più diverse culture, anche quando si ascoltano brevi brani musicali: queste strutture sono universali.
Proprio In Corrado troviamo la musica bella, quella che suscita emozioni, semplici e complesse, quella che cambia gli stati d’animo, che comunica anche quello che non può essere veicolato dalle semplici parole. Le sue melodie suscitano tante emozioni, un variegato “bouquet di emozioni”. Ha musicato testi di diversi parolieri (Bardotti, Malgioglio, Mitzi Amoruso, ecc.) ma penso che i testi più belli e coinvolgenti siano stati scritti dal fratello, Camillo, letterato e vero e proprio poeta della canzone. In genere, è impressionante vedere come sia riuscito a trasformare in emozioni tanti testi, tra loro molto diversi.
Andando su Youtube o acquisendo i dischi, i CD, si possono apprezzare le sue canzoni ed ammirarne tutta la sua genialità.
Suggerisco di ascoltare veri e propri capolavori come “Coraggio e Paura” cantata dalla Zanicchi e arrivata ai primi posti nel concorso della popolare trasmissione della RAI TV “Canzonissima” e poi “Anna parte”, nella versione cantata da Celentano (dal “molleggiato” voluta fortemente ed inserita nel suo ultimo album) ed in quella cantata dallo stesso Castellari per poi passare al “Testamento di Tito” nelle particolari e personalissime versioni di Fabrizio Andrè, di Corrado Castellari ed in quella interpretata dalla figlia Melody. Vi sono poi una decina di canzoni di alto valore artistico, profonde, coinvolgenti, ispirate alle opere del grande poeta spagnolo Garcia Lorca (“Miguel”, “Se io fossi di luna”, “Jesus”, “Il mio bacio è per te”, “Per poche pesetas”, “Linda”, “Io sarò la tua idea”, “Sulle navi di Barcellona”, “il bel campo”, “La garrotta”, “Sotto il monumento di Carlo V”) tutte cantate da Iva Zanicchi ed i cui testi sono stati ideati dal fratello Camillo. (Continua…)
Carlo Bolognesi
Sociologo
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