Ultimo Aggiornamento venerdì 22 Settembre 2023, 5:02
Nel mondo vitivinicolo, e non solo in questo contesto, Antonio Giuseppe Denari era conosciuto come ‘Il Duca Denari’.
E’ stato un personaggio di grande rilievo nel mondo agricolo ed in particolare in quello del vino, riconosciuto come ‘figura leader’ nel suo territorio, l’Oltrepò Pavese, ma anche a livello regionale lombardo e sul piano nazionale. In quest’ultimo ambito è stato all’avanguardia, soprattutto per la sua continua azione tesa alla valorizzazione della spumantistica italiana di qualità.
Antonio Giuseppe Denari nasce a Retorbido, piccolo centro della Provincia di Pavia, nel circondario di Voghera, il 2 maggio 1921. A Voghera frequenta il Ginnasio “Severino Grattoni”. Nel gennaio 1941, mentre sta frequentando il Politecnico di Milano, viene chiamato alla leva militare e assegnato, nell’aprile del 1942, alla zona belligerante della Slovenia.
Finita la guerra conosce la Duchessa Ida Novaresio, vedova del Duca Angelo De Ferrari, proprietaria della ’Cascina Bella’ di Bressana Bottarone, che sposa nel 1948. In questa storica cascina ubicata sulle rive del Po, nel 1813, era nato Agostino Depretis, futuro Presidente del Consiglio nel 1876, appartenente alla Sinistra Storica liberale.
Dopo il matrimonio, Denari si fa carico della gestione di Cascina Bella e di parte del patrimonio dei duchi De Ferrari. In pochi anni converte l’azienda, prima prettamente cerealicola, a zootecnica, ampliandosi alla lavorazione di latte, formaggi e burro. Diventa un esempio di efficienza per tanti imprenditori agricoli. Nel 1955 ottiene, al teatro Eliseo di Roma, il riconoscimento di ‘Primo agricoltore d’Italia’ e la sua azienda Cascina Bella viene designata ‘Prima azienda Agraria d’Italia’.
Denari nel 1963 lancia il movimento ‘Concentrazione di Unità Rurale’ portando 15.000 agricoltori a Roma, con lo scopo di manifestare alla politica la scarsa considerazione in cui viene tenuto in conto il problema del settore agricolo, secondo il Duca ancora troppo debole nel contesto europeo, in particolare a confronto con le grandi economie agro industriali del Nord Europa. In pochi mesi il movimento si trasforma in partito politico, adottando come simbolo una spiga di grano e, sullo sfondo, l’Europa. Denari, a capo del nuovo partito, partecipa alle elezioni del 1963 nel collegio di Milano – Pavia. Ottiene più di 25mila voti, insufficienti però a farlo entrare in Parlamento, non avendo raggiunto il quorum necessario a livello nazionale. In uno dei tanti incontri avuti con il Duca, mi confiderà che erano stati i maggiorenti agricoli del Sud Italia a non far votare il nuovo partito, trasgredendo il patto a suo tempo con loro stipulato.
Nel 1966 si separa dalla Duchessa Novaresio e si trasferisce a Casaldonelasco, conosciuto all’epoca come Il Casale, situato nel comune di Santa Maria della Versa, sulle colline oltre padane., dove la famiglia Denari ne aveva acquistato il possedimento negli anni Quaranta dai baroni De Ghislanzoni, destinandolo principalmente a vigneti. Nel 1958 Denari entra a far parte del consiglio d’amministrazione della Cantina Sociale di Santa Maria della Versa. Nel corso degli anni Sessanta del Novecento si concentra sulla produzione di vini a marchio Il Casale, tra i quali il più famoso diventa il Rosso del Roccolo. Negli stessi anni apre il ristorante Hosteria del Casale. Si tratta del primo agriturismo della zona.
Nel 1972 la cantina La Versa sta per cedere l’intera azienda alla società elvetica Winefood, per soli quattrocento milioni di lire. Diversi vitivinicoltori protestano e chiedono le dimissioni del consiglio d’amministrazione, ottenendole. Denari entra nel nuovo consiglio di amministrazione della cantina e viene eletto Presidente, carica che ricoprirà per ventidue anni consecutivi.
Durante la sua presidenza, la cantina La Versa consolida l’immagine del marchio e cambia radicalmente modo di produrre le uve e di vinificarle. Viene lanciato il ‘Gran Spumante Champenois’ e vengono qualificate diverse varietà di vini rossi. In questo periodo aumenta la remunerazione fornita ai soci conferenti le uve alla cantina e si distribuiscono elevati dividendi ai soci della S.p.A. Da questo momento, acquisire azioni de La Versa diventa un privilegio. (Continua…)
Carlo Bolognesi
Sociologo
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