Ultimo Aggiornamento lunedì 22 Febbraio 2021, 3:38
Apr 26, 2019 Cultura, Teatro & Cinema
Cannes
Al Festival internazionale del Cinema di Cannes, a maggio, ad Alain Delon viene consegnata la Palma d’oro d’onore alla carriera, per la sua presenza iconica e significativa nel cinema.
A livello europeo, Alain Delon ha attraversato, con successo costante, gli anni Sessanta, Settanta, Ottanta, continuando ad essere un riferimento e un’icona, anche se ha diminuito la frequenza dei suoi lavori.
E’ stato attore, produttore, imprenditore nel campo dei profumi e dei mobili, oltre ad essere anche un organizzatore di rari eventi sportivi e regista.
La sua fama ha più volte toccato gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina, anche se Alain ha sempre prediletto l’Europa, il cinema francese e italiano, che gli ha aperto la strada per il successo internazionale, soprattutto grazie a Visconti, con il Gattopardo e Rocco e i suoi fratelli, oltre a Tessari con Zorro, definito da tutta la critica: “Zorro più affascinante e atletico della storia del cinema”.
Alain Delon che abbiamo incontrato tre volte, è un uomo all’apparenza scontroso e scostante, nella realtà è solo ombroso per carattere, ma piacevole, elegante e a modo suo colto.
In particolare, ci tiene a fare una precisa distinzione, tra la figura dell’Acteur e del Comédien. Lui si giudica un Acteur, vale a dire un professionista della scena che recita d’istinto, senza aver frequentato scuole di recitazione o stage vari. Inveve il Comédien è l’interprete che ha studiato recitazione e recita un personaggio, in base ad una tecnica acquisita.
In parole povere, Alain è un attore spontaneo, fatto da sé, come Jean Gabin o Lino Ventura, solo per citare altri due monumenti del cinema francese e internazionale.
Alain merita in toto questa Palma d’oro e ci siamo sempre stupiti che non l’abbia ricevuta almeno un paio di volte, nella sua carriera e citiamo tre titoli che ci sembrano paradigmatici: Le circle rouge, Mr. Klein e Il Gattopardo.
D’altro canto, dagli anni Novanta la produzione di Delon si affievolisce e, pur invecchiando bene, fatica a trovare ruoli per l’evolversi della sua età.
Trovare ruoli giusti per colui che è stato definito da Variety; “L’uomo più bello del mendo” non è mai stata una passeggiata.
Mauro Pecchenino
happy wheels
Feb 14, 2021 0
Mar 19, 2019 0
Lug 15, 2018 0
Mag 27, 2018 0
Gen 25, 2021 0
Gen 20, 2021 0
Dic 07, 2020 0
Dic 06, 2020 0
Gen 17, 2021 0
“Quando la velocità degli avvenimenti si avvicina alla velocità del flusso comunicativo la forma della politica assume quella della struttura della comunicazione”, scrivevo a commento delle...Gen 25, 2021 0
Melancholia, who are these? Potrebbe essere un nuovo marchio di mele arrivato dalla Val di Non, oppure un nuovo disinfettante, che si aggiunge alle altre migliaia presenti sul mercato? No, Melancholia è il nome di un gruppo musicale italiano del quale sentiremo presto parlare, che sentiremo...Feb 22, 2021 0
Clubhouse è il nuovo social network di cui tutti parlano, ma non sarà per tutti, la app è sviluppata per ios e non per android (in questa prima fase), ma avere un iphone non basta, per potervi...Feb 02, 2020 0
Un’immagine del Machu Picchu L’emozione più grande, è vissuta a Machu Picchu,...Feb 01, 2020 0
Appunti di viaggio in due puntate Il Registro Internazionale Touring Superleggera in collaborazione con il socio peruviano Miguel Nicolini de la Puente, ha organizzato per gli appartenenti al Club,...Lug 13, 2020 0
Tra il Quirinale e la Fontana di Trevi, in una zona che coinvolge qualsiasi visitatore, da qualsivoglia parte del Mondo, c’è un ristorante, Il Piccolo Arancio, che in realtà è uno scrigno...