Ultimo Aggiornamento venerdì 22 Settembre 2023, 5:02
Apr 26, 2019 Cultura, Teatro & Cinema
Cannes
Al Festival internazionale del Cinema di Cannes, a maggio, ad Alain Delon viene consegnata la Palma d’oro d’onore alla carriera, per la sua presenza iconica e significativa nel cinema.
A livello europeo, Alain Delon ha attraversato, con successo costante, gli anni Sessanta, Settanta, Ottanta, continuando ad essere un riferimento e un’icona, anche se ha diminuito la frequenza dei suoi lavori.
E’ stato attore, produttore, imprenditore nel campo dei profumi e dei mobili, oltre ad essere anche un organizzatore di rari eventi sportivi e regista.
La sua fama ha più volte toccato gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina, anche se Alain ha sempre prediletto l’Europa, il cinema francese e italiano, che gli ha aperto la strada per il successo internazionale, soprattutto grazie a Visconti, con il Gattopardo e Rocco e i suoi fratelli, oltre a Tessari con Zorro, definito da tutta la critica: “Zorro più affascinante e atletico della storia del cinema”.
Alain Delon che abbiamo incontrato tre volte, è un uomo all’apparenza scontroso e scostante, nella realtà è solo ombroso per carattere, ma piacevole, elegante e a modo suo colto.
In particolare, ci tiene a fare una precisa distinzione, tra la figura dell’Acteur e del Comédien. Lui si giudica un Acteur, vale a dire un professionista della scena che recita d’istinto, senza aver frequentato scuole di recitazione o stage vari. Inveve il Comédien è l’interprete che ha studiato recitazione e recita un personaggio, in base ad una tecnica acquisita.
In parole povere, Alain è un attore spontaneo, fatto da sé, come Jean Gabin o Lino Ventura, solo per citare altri due monumenti del cinema francese e internazionale.
Alain merita in toto questa Palma d’oro e ci siamo sempre stupiti che non l’abbia ricevuta almeno un paio di volte, nella sua carriera e citiamo tre titoli che ci sembrano paradigmatici: Le circle rouge, Mr. Klein e Il Gattopardo.
D’altro canto, dagli anni Novanta la produzione di Delon si affievolisce e, pur invecchiando bene, fatica a trovare ruoli per l’evolversi della sua età.
Trovare ruoli giusti per colui che è stato definito da Variety; “L’uomo più bello del mendo” non è mai stata una passeggiata.
Mauro Pecchenino
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