Ultimo Aggiornamento lunedì 22 Febbraio 2021, 3:38
Ago 02, 2018 Lifestyle, Società
Genova
Da Lucarda, in Sottoripa, si è sempre trovato un abbigliamento misto: da lavoro, per chi viveva in mare e un altro, parallelo, che partiva dal lavoro e dallo sport e, con il passare degli anni, è diventato di tendenza, caratteristico, tra il casual e lo scazzato chic.
Insomma, nell’evolversi dei tempi, Lucarda è rimasto un punto di riferimento, una sicurezza, un must, come direbbero gli Inglesi.
Inoltre, da Lucarda si va anche per ricordare i propri anni da studente quando un paio di jeans, una camicia Boxer, nata sulla scia delle camicie dei carcerati USA, una pidocchiera, pullover di lana ruvida, una Tshirt con le righe, costituivano a Genova, ma anche tra i Lombardi, i Piemontesi e molti altri, uno stile preciso da giovane che non segue la moda, ma non perde di vista le evoluzioni del lifestyle.
Lucarda è un negozio mito, nel centro storico di Genova, è anche un luogo di incontro e di chiacchiere. Nasce negli anni Venti per mano di Giuseppe Lucarda, poi arriva Mimmo e ancora Sergio, Giorgio e Mirella.
Sergio era un uomo amato da tutti, spontaneo e disponibile. Nel locale che all’improvviso si inerpica su una scala che si apre su spazi inaspettati accoglieva stranieri, Genovesi e altri Italiani, turisti e non, che provenivano da varie parti della penisola. Genova era il porto più importante del Mediterraneo e il lavoro era tanto, le giornate volavano via laboriose.
Ogni tanto capitavano anche volti popolari come Fabrizio De André, Gilberto Govi, o Paolo Villaggio.
Lucarda diventava così’ un piccolo salotto, dove le parole scorrevano a fiumi.
I tempi e le tendenze negli anni cambiano in gran velocità, ma Lucarda è sempre lì, vivo e vegeto. Negli ultimi anni al timone c’è Michela, figlia di Sergio, una simpatica signora dai lunghi capelli biondi che va avanti con tenacia, vivendo la realtà di oggi.
Infatti sostiene: “Ogni tanto si sente in giro che Lucarda stia per chiudere. Io invece vado avanti, più che mai determinata e in salute. Lucarda è una Bottega Storica e la sua presenza è un punto fermo”.
Ha ragione Michela.
E chi scrive, Genovese che non sta mai fermo, in nessuna parte del mondo, quando ritorna da Lucarda e sale la scala del piano di sopra, ritorna studente del Liceo Classico Colombo e dell’Università di via Balbi e si ritrova incollati addosso i soliti jeans, la solita camicia Boxer con l’occhiello rosso al taschino, la solita pidocchiera e la versione rivisitata del “Cagnaro” che ripara dalla pioggia improvvisa. E il tempo sembra essersi fermato.
Mauro Pecchenino
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