Ultimo Aggiornamento lunedì 30 Gennaio 2023, 7:22
Set 20, 2016 Lifestyle, Società
Una sera di qualche anno fa, sedevamo con alcuni amici in un locale all’aperto nel centro di Quito. Eravamo ne La Mariscal (o Gringoland, come la chiamano gli ecuadoriani), la zona dove si radunano tutti gli stranieri per far fiesta. Mentre chiacchieravamo, fummo attratti da una bellissima villa coloniale sul marciapiede di fronte e, curiosi, chiediamo chi l’abitasse. Ci risposero che l’ultimo inquilino «se l’era data a gambe», ma che non era una novità, «la casa è abitata da un fantasma», ci raccontarono, «il fantasma dell’antico proprietario che vi si suicidò. Da allora i parenti non riescono a venderla perché vi accadono cose strane. È il fantasma del morto che perseguita gli inquilini… ma non ne parliamo e, soprattutto, non la fissate, il fantasma potrebbe osservarvi da dietro una delle finestre», ci consigliarono in tono preoccupato. Voi credete ai fantasmi?
Qualunque sia la vostra risposta, le «case infestate» (vale anche per i luoghi) non lasciano indifferenti; che sentiate attrazione o repulsione, l’atmosfera macabra e segreta che le circonda, incuriosisce «non esiste alcun pericolo fisico […] nessuno spettro, nella lunga storia degli spettri, ha mai danneggiato fisicamente un essere umano. Gli unici danni sono quelli che hanno causato le stesse vittime a se stesse. […] No, la minaccia del soprannaturale è che esso attacchi dove la mente moderna è più debole, dove abbiamo abbandonato la nostra corazza protettiva fatta di superstizione senza crearci una protezione sostitutiva». Così il dottor Montague cerca di rassicurare i suoi amici in La casa degli invasati – (The Haunting of Hill House, 1959) di Shirley Jackson – un ottimo romanzo dalle tinte fantastiche ed horror, dal quale Robert Wise trasse il film The Haunting nel 1963, e che ispirò Stephen King per le sue storie.
Ogni casa ha i suoi spiriti bricconi: ci sono quelli legati ad una persona, i Poltergeist, che spaventano i malcapitati con colpi, fracasso e strepito assordante e gli spiriti che preferiscono una determinata casa (hauntings) a cui si legano per sempre. I Poltergeist sono famosi nel seminare terrore, ma non c’è da preoccuparsi, non si rimane feriti o, addirittura, uccisi dalla collera di questi fantasmi; è vero che scagliano diversi oggetti, ma hanno una mira pessima e mancano sempre il bersaglio. Anche in Italia abbiamo spiriti analoghi ai tedeschi Poltergeist: il Massariol veneto e il suo compare friulano, il Mazzarot; il Mazapégul in Romagna ed il Mazzamauriello beneventano e, ancora, il Mazzamuriddu siciliano – per citarne alcuni – tutti provvisti di mazza con un unico scopo, produrre baccano e manifestare la loro presenza agli abitanti della casa.
Secondo un sondaggio Gallup dell’anno scorso, 3 americani su 4 credono nei fantasmi e nelle streghe e sarebbero frequenti le visite dei giovani statunitensi in posti abbandonati, a caccia di spiriti.
La più «gettonata» è la casa di Lizzie Borden in Massachusetts, protagonista anche di una filastrocca – macabra – per bambini: Lizzie Borden took an axe/And gave her mother forty whacks./And when she saw what she had done,/She gave her father forty-one (Lizzie Borden ha preso un’ascia/E ha dato a sua madre quaranta colpi./E quando vide quello che aveva fatto,/ne diede a suo padre quarantuno). La citiamo senza riuscire ad immaginare quale genitore sano di mente possa mai recitarla ad un povero poppante in culla!
Condividiamo una considerazione con le lettrici femminili: un fenomeno di Poltergeist è anche quello che si verifica nel film Ghost, con Patrick Swayze e Demi Moore. Crediamo che quello sarebbe l’unico caso in cui ad essere molestato sarebbe il fantasma.
Giovanna Scatena
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