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Giu 22, 2019 Attualità, Italia
Italia – Still Life
Le recenti vicende di cronaca che hanno visto al centro la magistratura e la politica italiana confermano, ancora una volta, come il maneggio sia una delle più frequentate malattie italiane, soprattutto in politica.
I media inglesi di recente hanno fatto una sorta di business game interessante, immaginando che cosa avrebbero potuto fare nella vita, i politici che si sono sempre e solo preoccupati di occupare poltrone pubbliche.
Abbiamo provato anche noi a pensare in questa ottica, immaginando quale lavoro avrebbero potuto fare, coloro che occupano oggi i posti pubblici della politica, pagati dai cittadini Italiani.
Il signore delle Felpe è in politica da quando era un ragazzo, prima in Lombardia e poi in giro per l’Italia. In qualche modo, è un succedaneo del signore di Arcore, stile simile, più truce, senza cravattone e vestitone doppiopetto, stesso paternalismo e una comunicazione molto simile, con due head line su cui si regge tutto: da una parte ‘Prima gli Italiani’, dall’altra ‘Forza Italia’, una spruzzata di populismo per entrambi e tanto dinamismo alla buona. Il padano, se non si fosse occupato di politica, avrebbe potuto fare il venditore porta a porta o il rappresentante di commercio.
Il giovane pentastellato, non avendo a sua volta alcuna esperienza di lavoro, avrebbe potuto gestire una trattoria, oppure un circolo ricreativo, dove dispensare i suoi sorrisi e i suoi dubbi (anche lì attenzione alle manine).
In generale, il politico “di professione” è in Italia una figura sempre più oscura, travolta dall’astensionismo e da una disaffezione degli elettori che porta a brevi passioni che finiscono tristemente, vedi Arcore, il giglio magico, i pentastellati e tanti altri, in passato e futuro.
Insomma, una ‘classe’ politica che zoppica e non sa trasmettere fiducia, una ‘classe’ politica che ci sembra occasionale ed effimera.
Un’ultima annotazione: quando questi signori si riempiono la bocca del fatto che sono stati eletti dagli Italiani, raccontano, more solito, una gran balla.
In Italia, è noto, si votano i partiti, i gruppi, poi i politici si sistemano tra loro, dividendosi le poltrone, tutte quelle che possono accaparrare. Così fan tutti, a prescindere dall’ideologia (quasi sempre inesistente).
Mauro Pecchenino
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