Ultimo Aggiornamento lunedì 30 Gennaio 2023, 7:22
Ago 21, 2019 I Viaggi di Flip
Foto di Robertino Rossi per FlipMagazine
Abbiamo percorso il Montefeltro, a piedi per una settimana, tenendo come base Macerata Feltria.
Una media di 25 Km al giorno, per visitare qualche borgo e soprattutto assaporare una campagna rimasta genuina, così come la cucina locale e la produzione di vino e birra che da qualche anno ha preso vita nella zona.
A Macerata abbiamo trovato in Emiliano Bellachioma una guida attenta e discreta, per il resto siamo andati ad istinto e sulla scia dei ricordi, visto che in zona abbiamo trascorso lunghi periodi negli anni dell’infanzia, adolescenza e gioventù, insieme alle famiglie di contadini e ai loro animali.
Il Montefeltro è rimasto, a dispetto di un turismo, comunque non ossessivo, un territorio verace, spontaneo, con tanti bei monumenti e vestigia del passato da visitare e con luoghi anche di cultura, basti vedere il rinnovato e suggestivo Teatro Battelli di Macerata Feltria. Ma soprattutto offre un paesaggio e una campagna che sanno miscelare in maniera mirabile verde, aria pulita, spazi aperti e possibilità di trascorrere in armonia, con corpo e spirito, il proprio tempo.
Lo aveva capito molto bene lo scrittore Umberto Eco, che da queste parti trascorreva parte del suo tempo, per scrivere e pensare e vi aveva ideato anche il suo romanzo In nome della rosa.
In parole povere, potremmo arrivare a dire che il Montefeltro rimane un piccolo paradiso, a due passi dal turismo massificato della riviera romagnola, anche se qui siamo nella regione Marche.
Come accennavamo, abbiamo scelto di usare come unico mezzo di trasporto le gambe, alla maniera dei trekker più incalliti. Così ci siamo subito resi conto di un problema che è sempre presente sulle strade principali montefeltrine: non c’è controllo della velocità e quasi tutte le auto scorrazzano tutto il giorno a velocità sostenuta, mai meno dei 60 all’ora, con curve tagliate senza remore, sorpassi continui, come se si fosse su un circuito di rally. Pertanto, bisogna fare molta attenzione a percorrere le vie principali, senza distrarsi mai.
Per il resto è tutto molto gradevole, con colline a perdita d’occhio, campi liberi, poche case sparse qua e là, prima dell’arrivo nei borghi, che sono ad una distanza media di 6/7 Km uno dall’altro.
I primi due che meritano una visita sono Sassocorvaro e Macerata Feltria.
Sassocorvaro, vicino a Mercatale e alla sua suggestiva diga, fa respirare cultura medioevale, un po’ come tutti i paesi di questa zona d’Italia e ha la sua apoteosi nella Rocca che vale sempre una visita, dopo una passeggiata nelle viuzze del centro storico.
Macerata Feltria è stato eletto Borgo d’Italia e si caratterizza per una via centrale storica che sembra rimasta ferma alle origini e a una zona più isolata e in leggera salita, dalle profonde radici storiche dove spicca il Castello e un interessante Museo, da visitare senza indugi. Tra l’altro, recarsi al Castello significa anche fare una bella passeggiata tra mura medioevali e atmosfera da film d’epoca. In paese, nel centro più commerciale, troviamo il già citato Teatro Battelli, che abbiamo visitato accompagnati dal Sindaco e dall’Assessore alla cultura, di cui parleremo in un prossimo articolo dedicato.
A Macerata Feltria, per chi vuole fermarsi e soggiornare, consigliamo l’albergo e ristorante Pitinum (nome latino di Macerata), a cui abbiamo dedicato un articolo, nella nostra rubrica Il Posto dove andare, dove si sta bene, si assaggiano ottimi piatti della tradizione e della creatività dei titolari e si beve anche molto bene, sotto la regia di Emiliano Bellachioma. (Continua…)
Mauro Pecchenino
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