Ultimo Aggiornamento domenica 15 Maggio 2022, 8:39
Gen 17, 2021 Attualità, World Wide
“Quando la velocità degli avvenimenti si avvicina alla velocità del flusso comunicativo la forma della politica assume quella della struttura della comunicazione”, scrivevo a commento delle primavere arabe e la vicenda Trump certifica tale asserzione. Infatti, non si può dire che il Presidente USA sia stato censurato. Volendo (ma non ha voluto…) avrebbe potuto usare decine, centinaia di canali comunicativi per dire la sua in quelle ore drammatiche. Ma ha rinunciato ad usare i media tradizionali perché le sue parole avrebbero assunto il tono dell’ufficialità e sarebbero state mediate dal giudizio, esplicito e pubblico, di commentatori e altri politici. La forma della politica social, invece, taglia le mediazioni, “disintermedia” come si dice oggi, ma le consegna ad ingranaggi, “oscuri agli stessi utilizzatori/fruitori”, che si illudono di avere un rapporto diretto con il personaggio o il leader e di ricevere da lui il privilegio relazionale di un potenziale scambio comunicativo che quasi nella totalità dei casi si risolve nel rilancio della affermazione del capo.
La struttura democratica delle società poggiava sulla consapevole percezione/coscienza dell’appartenenza sociale che convogliava interessi collettivi e li faceva esprimere attraverso l’atto del voto. L’iniezione del fluidificante relazionale del mondo social strutturato per il marketing (l’estrazione dei dati, la profilazione sempre più estrema a fini commerciali) ha prodotto un effetto collaterale devastante: da un lato ha consegnato a strutture potentissime economicamente di mascherarsi da semplici cittadini e di inoculare messaggi che servono ai loro scopi politici immediati e di lungo periodo, dall’altro ha smontato la percezione/coscienza della propria reale condizione di vita e trasformato l’idea di società in una semplice sommatoria di individui rappresentati tutti con le stesse potenzialità relazionali sociali e condizioni di partecipazione alle dinamiche economiche. La democrazia non poggia più sulle fondamenta che l’aveva creata e agli scricchiolii, che si avvertono sempre più evidenti e preoccupanti, non si può rispondere con qualche pezza a colori.
Si discute molto di come intervenire sui social. Molti parlano di interventi antitrust sulle società proprietarie. Personalmente credo che quelle forme di riduzione del potere economico a livelli di compatibilità politica siano da perseguire sempre, anche in questo caso, ma che non risolvano la qualità del problema. Penso, invece, che sia giunto il momento di una riforma più drastica: occorre riportare la forma dei social alla loro ispirazione originaria (quella di connettere gli amici) e rafforzare le forme e le possibilità della trasmissione di contenuti di massa, con nuove forme di agevolazioni tecnologiche.
In altre parole, i social devono tornare a connettere persone che si conoscono realmente e in un numero congruo, alla reale struttura relazionale dell’individuo, mentre occorre incentivare lo sviluppo di piattaforme di comunicazione “da uno a molti” più semplici da gestire degli attuali siti e sostanzialmente unidirezionali. Un intervento utile a ridurre la pervasività dell’estrazione dei dati e del controllo delle piattaforme social sui partecipanti al gioco e ampliare il pluralismo informativo e comunicativo. Nessuna voce deve essere oscurata ma la democrazia va tutelata e rafforzata, superando l’attuale deriva che ne sta minando le forme di partecipazione.
È la forma della struttura comunicativa che deve cambiare se vogliamo salvare la democrazia e dobbiamo avere il coraggio di dire (garantendo la massima possibilità di parola e di espressione) che è la democrazia, che è la “sfera del politico”, a dover normare le forme dello scambio comunicativo necessario alla democrazia stessa (mai i contenuti, ovviamente) e non la struttura della tecnologia e del controllo sociale a decidere le forme della politica, delle istituzioni decisionali collettive.
Sergio Bellucci
Scrittore – Giornalista
happy wheels
Mag 15, 2022 0
Apr 29, 2022 0
Apr 28, 2022 0
Apr 25, 2022 0
Apr 29, 2022 0
Apr 13, 2022 0
Apr 01, 2022 0
Mar 05, 2022 0
Apr 29, 2022 0
Mauro Pecchenino – Foto di Teauguroermejo Passano i giorni, guerra e pandemia non hanno tregua. Del martirio degli Ucraini si discute...Apr 25, 2022 0
Valentina Carli e Andrea Paolotti – Foto Tommaso Le Pera Roma Si sta avviando al termine la stagione del Teatro Quirino Gassman, dopo due anni di chiusura forzata. In questi mesi si sono avvicendate compagnie di grande professionalità e impatto, che hanno...Mag 15, 2022 0
Mezzago Da alcune settimane siamo entrati nel vivo della Sagra dell’Asparago rosa di Mezzago, arrivata alla sessantaduesima edizione, con un bel successo. Anno dopo anno collaborazioni e sinergie...Feb 26, 2022 0
Un’interessante esperienza di viaggio nella Nueva Andalucia, ci porta da Marbella sulla Costa del Sol a Jerez de la Frontera sulla Costa della Luz. Il clima fantastico nel mese di gennaio, quasi...Feb 02, 2020 0
Un’immagine del Machu Picchu L’emozione più grande, è vissuta a Machu Picchu,...Apr 12, 2022 0
Contrappasso, edito da HarperCollins Italia, è il primo romanzo scritto da Andrea Delogu. Lei è nota per i suoi programmi alla radio, per i programmi televisivi Stracult e di recente Tonica e per...Mar 14, 2022 0
In una delle zone più suggestive del Centro Storico di Genova, da alcuni anni è aperta La Cantina clandestina, un bel locale accogliente, in uno spazio antico. Si viene qui per sentirsi nel cuore...Lug 11, 2021 0
Presentiamo il romanzo di un’esordiente, una ragazza romana di diciotto anni, Giada Masi, che pubblica il suo primo lavoro letterario, ‘La chiave del tempo’ (Aletheia Editore, € 19), un...