Ultimo Aggiornamento lunedì 30 Gennaio 2023, 7:22
Ott 18, 2022 Arte & Musica, Cultura
Parliamo con un’artista, Maria Teresa Tramontin, che ha fatto della musica una ragione di vita, una professione, una passione e che racconta sé stessa come un percorso di continuo ragionamento e convinzione, di impegno e determinazione.
Sposata con un medico dermatologo, madre di tre figli, di origine trentina è pianista, cantante mezzosoprano, maestra del coro, gestisce il Coro delle Voci bianche e il Corso di canto per Stonati, oltre a lavorare come Musicoterapeuta ed essere impegnata nel mondo carcerario.
Viene da chiedersi come trovi il tempo per fare tutto e farlo bene.
Ascoltarla fa capire che ha un trasporto e un dono naturale per la musica della quale non può fare a meno e tutto si spiega.
Maria Teresa Tramontin ci racconta in maniera semplice che chi ha studiato la musica è un musicista e, in particolare, tra gli strumenti c’è la voce che è lo strumento più naturale e personale, ma anche uno dei più difficili da gestire. Fin da bambina ascoltava musica, in particolare la musica gregoriana, grande passione del padre. Poi ha iniziato a cantare nel coro della scuola e la sua passione inizia a prender campo.
Si è trasferita poi in Lombardia e ha incontrato in successione l’orchestra Cantelli (un’istituzione imprescindibile), la Verdi – Orchestra sinfonica e Coro sinfonico di Milano (un altro punto fermo). E, nel corso degli anni, ha incontrato e lavorato con il severo Maestro Riccardo Chailly, con il Maestro Romano Gandolfo che definisce: “Il più grande maestro del Coro del mondo, un uomo che difendeva sempre a spada tratta il suo Coro”.
E’ arrivata poi l’esperienza con i bambini, come tecnico esperto a scuola, per una decina d’anni.
E ancora, nasce l’esperienza del Coro delle Voci Bianche che passa da dodici a quaranta elementi.
E insieme a tutto questo, prende vita un progetto all’interno del carcere di Bollate, che procede con il carcere di San Vittore, per alcuni anni.
Nel frattempo, sente la spinta per avvicinarsi alla Musicoterapia, a Lecco.
Fino ad arrivare all’esperienza che all’orecchio del giornalista appare la più insolita e straordinaria, il Coro per gli Stonati, ispirato dall’ex vice sindaco di Milano Luigi Corbani, anche se nella vita di Maria Teresa i momenti straordinari sono numerosi.
Sì, senza dubbio questa è un’intuizione e un progetto originale, affidato a Maria Teresa che, come sua abitudine si butta a pesce e sviluppa l’idea e, da oltre 10 anni, dirige questo soggetto insolito. Si sa che è facile esser definiti stonati da piccoli e subentra subito una certa frustrazione. Il Coro diventa una zona di conforto, una protezione. Ci si avvicina al canto e con calma tutti riescono a fare qualcosa, si avvicinano con tanto esercizio al canto, ascoltando molto e scoprendo un mondo che a loro sembrava definitivamente precluso.
Il racconto di Maria Teresa Tramontin sembra una cavalcata libera in una prateria sconfinata e viene spontaneo chiederle un suo pensiero ricorrente, mentre percorre la sua vita artistica.
Eccolo: “Se si ha un sogno o un desiderio non bisogna lasciarsi influenzare dagli altri. Noi ci dobbiamo credere, dobbiamo portarlo avanti, in positivo, anche se non riesce come avevamo sperato”.
Siamo d’accordo e ringraziamo Maria Teresa per aver sempre creduto alla musica e a sé stessa.
Mauro Pecchenino
Direttore responsabile
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