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Mag 31, 2021 Arte & Musica, Cultura
Bisogna stare zitti e buoni, cari critici provinciali.
Hanno vinto due manifestazioni ultra popolari, a livello italiano e europeo e per l’Italia non accadeva da una cinquantina d’anni. I Maneskin, quattro ventenni romani di talento hanno sbancato al festival di Sanremo e all’Euro Contest, con un brano, Zitti e buoni, coinvolgente e sopra le righe.
Dopo aver partecipato a uno dei tanti talent show, sono stati molto criticati, per il loro sound, per il look, per il fatto che alcuni critici li hanno giudicati vecchi nello stile e nelle scelte.
A noi di FlipMagazine, i Maneskin sono piaciuti da subito. Ci piacciono questi quattro talenti giovanissimi, un po’ grezzi a volte, ma spontanei, che cercano di crescere, guardando anche ai confini internazionali, in un Paese come l’Italia, dove quasi tutti fanno già fatica a proporre le proprie cose nel Canton Ticino.
Loro invece hanno fatto un tour in vari Paesi europei, con un totale sold out e si sono esibiti anche al The Dome a Londra, dove solo chi ha una certa capacità tecnica, forza di attirare il pubblico e far vendere i biglietti, ha la possibilità di stare in cartellone. Hanno criticato anche la loro vittoria al Festival europeo, con motivazione penose: droga immaginata, il fatto che si vestano o svestano in un certo modo, il loro atteggiamento. Il tutto per il solito provincialismo italiano e di certi Francesi.
Intanto Victoria, Damiano, Thomas e Ethan vanno avanti per la loro strada, fottendosene delle critiche. Maturando brano via brano. Dallo scoppiettante Chosen, a Morirò da re, a Vent’anni, Zitti e buoni, I wanna be your slave, alla intimistica ballad Torna a casa, un pezzo che dimostra come i quattro musicisti siano abili a passare dal rock al melodico, senza sforzo alcuno e facendo tutto da soli.
Intanto si godono le classifiche europee, in particolare Paesi Bassi e Finlandia, mentre in UK, la nazione più innovativa al mondo per la pop music, sono tra i primi venti posti.
I Maneskin sono quattro talenti e meritano il successo, anche per la loro attività di ricerca e studio, oltre a portare la musica italiana in giro per il mondo.
Eppoi, hanno due particolari frecce al loro arco: la grazia e capacità tecnica di Victoria e la forza da performer di Damiano che ci ricorda il Mick Jagger dei tempi migliori.
Mauro Pecchenino
Direttore Responsabile
Scrittore & Giornalista
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