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Lug 07, 2022 Lifestyle, Società
La Skinny tie by Bigi Cravatte – Foto per FlipMagazine
Milano
Erano gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta e Londra era insieme a New York la città più rappresentativa, all’avanguardia, punto di riferimento nel mondo, soprattutto per la musica popolare, per l’arte, il design e l’attenzione alle novità della moda.
Tutto (ancora oggi è più o meno la stessa cosa) iniziava e partiva da lì. Poi le altre città andavano a rimorchio. In particolare, per un lungo periodo in quegli anni si è parlato di Swinging London, la città che costituiva la colonna sonora della vita di tanti giovani che andavano là a studiare, ad aprirsi la mente al mondo e al futuro.
Nei momenti di studio, di lavoro, ma anche in alcune occasioni di leisure time, come certi party organizzati nelle case di King’s road o Chelsea, c’era spesso un accessorio, mai aggressivo, sempre snello e fluttuante.
E’ la skinny tie, la cravatta stretta che molti liquidano con il termine ‘cravatta anni ’60 o cravatta beat’. In realtà, costituiva un segno distintivo, di appartenenza e spesso rappresentava la frequentazione di un‘università o di un club. Sulle cravatte si distinguevano i colori, gli stemmi degli atenei e, in maniera evidente, certe linee che venivano definite regimental.
Quella tipologia di cravatta oggi è rinata con il design esclusivo di Bigi cravatte, l’azienda artigiana creatrice di Milano, che ha prodotto il prezioso prototipo che vi presentiamo, su ispirazione del nostro fondatore, che è stato uno dei ragazzi della Swinging London.
La Skinny tie di Bigi, in tinta unita blu, 5 cm, è un perfetto ricordo reale delle strette cravatte che svolazzavano al collo dei giovani londoner nativi e di adozione. “E’ in tessuto garza 100% seta – ci ricorda Stefano Bigi – sfoderata, con rifinitura con orlo a mano, tutto in fibre naturali, completamente confezionata a mano”.
Un accessorio che molti ricorderanno e nel quale si riconosceranno. Un accessorio che non ha mai abbandonato il look di tanti creativi e professionisti della Londra dei nostri giorni e della New York di questi anni. Bentornata Skinny tie.
Marco Granello
Web journalist
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