Ultimo Aggiornamento lunedì 30 Gennaio 2023, 7:22
Gen 08, 2022 Attualità, World Wide
FlipMagazine stringe il suo fuoco su alcuni dettagli legati alla crisi in Kazakistan.
Che la situazione sociale nel Paese fosse precaria era una informazione nota da tempo. Che precipitasse per gli equilibri digitali del nuovo mondo globale digitale legato alla Blockchain non era prevedibile (almeno negli schemi del passato).
Nei mesi scorsi, infatti, la Cina aveva assunto la decisione di eliminare i sistemi di criptovalute, ad eccezione di quella statale. Nel provvedimento era incluso il divieto di effettuare il cosiddetto “mining” delle blockchain sottostanti (la tecnologia su cui si basano le criptovalute e che per le transazioni necessita di una forte capacità di calcolo informatico – chiamato mining – reso disponibile da veri e propri centri di calcolo che vivono attraverso queste funzioni). la Cina, fino a quel momento, era il primo territorio per capacità di mining nel mondo. Il Kazakistan il secondo.
Ora dobbiamo ricordare che Cina e Kazakistan non condividono solo un confine ma anche una sorta di “scambio” di popolazioni che caratterizza una sorta di “contiguità” tra i territori. Da un lato il territorio kazako vede una parte della popolazione uiguri sul proprio suolo e, dall’altra, una fetta di popolazione kazaka vive sul territorio cinese. I confini, come si sa, non dividono le popolazioni in maniera netta (forse solo in Europa – dove nasce la teoria politica dello stato-nazione – possiamo identificare i confini con i popoli e neanche in ogni caso).
Nella fattispecie storica, la decisione della Cina di mettere al bando le tecnologie della Blockchain sul proprio territorio ha spinto alla migrazione verso il Kazakistan, ove esistevano già le tecnologie, le basi logistiche e il know-how. In particolare, nella città di Almaty.
Si sa che il processo di mining richieda grosse quantità di energia (sia per il calcolo, sia per il raffreddamento degli ambienti necessari ad ospitare gli impianti) e che la situazione di richiesta di energia da parte di questo comparto avesse messo in crisi l’intero sistema produttivo e distributivo del paese già dalla scorsa estate. Gli operatori del settore, infatti, avevano avvertito che il sistema energetico del paese non era in grado di soddisfare così tanti “minatori digitali” assetati di potere (economico e energetico) che lasciavano la Cina.
Le difficoltà di approvvigionamento, infatti, hanno visto i gestori della rete limitare la potenza alle operazioni di mining informatiche per privilegiare l’uso industriale e sociale, ostacolando gli interessi delle aziende impegnate nella grande caccia ai “Bitcoin&C.”.
Questa la miccia reale della rivolta kazaka e questo il grumo di interessi che sta sfruttando la grave situazione sociale sottostante e sulla quale contano gli “ispiratori” della protesta per avere una base di massa. Non è un caso che, questa volta, anche in Occidente, si parli apertamente di gruppi oscuri armati che capeggino e guidino la battaglia contro il governo. Scopo reale e primario di questa rivolta, quindi, non è l’equità sociale ma la realizzazione di un territorio a gestione “autonoma” al servizio del grande circo di interessi legati alla necessità dell’uso delle criptovalute speculative.
Questo non toglie che la condizione sociale sia critica e che il Paese necessiti di riforme e di un nuovo livello di equità, ma occorre comprendere che la crisi kazaka si sia innescata per le dinamiche legate allo sviluppo del mondo digitale e rappresenta, probabilmente, la prima rivolta sociale che poggia le sue motivazioni sulle necessità di sviluppo del nuovo mondo delle criptovalute.
Sergio Bellucci
Saggista & Giornalista
happy wheels
Feb 11, 2019 0
Apr 16, 2017 0
Gen 26, 2016 0
Ago 10, 2015 0
Gen 14, 2023 0
Nov 21, 2022 0
Ott 05, 2022 0
Set 03, 2022 0
Gen 14, 2023 0
Londra in un ritratto di Robertino Rossi per FlipMagazine di Mauro Pecchenino Direttore responsabile Londra Secondo i risultati di un’indagine...Gen 30, 2023 0
di Mauro Pecchenino Direttore responsabile Milano Giovanni Hanninen è un’originale tipologia di creativo, un po’ ingegnere, un po’ artista. L’abbiamo conosciuto e incontrato a Milano, presso la Galleria Valeria Bella, uno spazio elegante e ricco di storia, coordinato da Michele...Gen 23, 2023 0
di Mauro Pecchenino Direttore responsabile Milano La pizza è il piatto della cucina italiano più famoso nel mondo. La si trova anche nei più sperduti paesini del globo. E per chi ama la pizza in...Dic 14, 2022 0
Anche quest’anno Comacchio, cittadina lagunare, ha allestito i suoi suggestivi presepi sull’acqua, sotto l’arcata dei ponti, lungo i canali e nelle chiese. Passeggiando lungo le vie del centro...Ott 01, 2022 0
Nel cuore dell’Occitania, nel sud della Francia, a 6 ore da Parigi e 3 da Lione, scopriamo insieme Le Chateau d’Orfeuillette in tutta la sua grandeur. Una dimora storica che risale al XIX secolo,...Ott 02, 2022 0
Le Brady: Cinéma des damnés è un bel libro pubblicato in Francia dalle edizioni Gallimard. La versione italiana ‘Il Brady’ è tradotto da Marco Lapenna e pubblicato da L’Orma editore....Gen 23, 2022 0
Foto per FlipMagazine Un locale differente dal solito, una via di mezzo tra l’Osteria per la semplicità e...