Ultimo Aggiornamento lunedì 22 Febbraio 2021, 3:38
Feb 25, 2019 I Viaggi di Flip
Un paio d’ore di volo e siamo in arrivo all’aeroporto di Tirana con una gran voglia di scoprire le bellezze e i misteri di questa terra che, ancor oggi sta arrancando per entrare nel mercato comune e che le cronache raccontano per alcune proteste del suo popolo.
Con un territorio prevalentemente montuoso e con le uniche aree pianeggianti della fascia costiera e delle valli fluviali, il Paese soffre di molti problemi legati al limitato sviluppo socio-economico.
Un po’ ovunque si vedono edifici in costruzione abbandonati, alberghi, palazzi o semplici case, per mancanza di soldi ci dice la guida.
Per secoli la terra d’Albania è stata l’arena delle lotte ecclesiastiche fra Roma e Costantinopoli e ancor oggi, le religioni più praticate, sono il Cristianesimo e l’Islam. Nel passato, infatti, l’invasione dell’esercito romano e la dominazione bizantina hanno integrato le popolazioni locali, lasciando un’importante eredità a livello archeologico e culturale.
A Tirana, capitale dell’Albania, si possono ammirare alcuni resti archeologici in diversi siti, tra cui la Fortezza di Giustiniano e il Castello del Palazzo dei Pionieri, residenza nel passato dei suoi regnanti. La città ha visto ultimamente radicali cambiamenti, pur rimanendo un brulichio di vecchi automezzi, la maggior parte fuori delle norme UE, ha avuto un netto miglioramento della sua estetica grazie alla creazione di numerose aree verdi e alla demolizione di molte costruzioni abusive.
Proseguendo per Valona, importante nodo terrestre e marittimo con un rilevante patrimonio medievale, troviamo Apollonia che rappresenta uno dei siti più importanti Unesco. I suoi dintorni sono disseminati di fortezze, chiese bizantine, monasteri, resti architettonici che ci parlano di tutti i periodi della storia albanese.
Ci spostiamo ora verso il sud del Paese, per visitare gli scavi archeologici di Butrinto (sito Unesco), luogo d’insediamento risalente all’epoca romana e bizantina. Le mura, il battistero cristiano, la basilica bizantina, la porta della città con le torri, il museo, fanno da contorno allo spettacolare mosaico del battistero, il più grande e il meglio conservato dei mosaici di ogni altro battistero del mondo romano. Butrinto, le cui origini risalgono nell’ottavo secolo a.C., offre oggi, un viaggio straordinario lungo le epoche della storia. E’ un Sito che conserva, infatti, una testimonianza unica di cultura e civiltà ellenistica, romana, bizantina, veneziana e ottomana.
Lungo il percorso costiero per Saranda ci appaiono le isolette Xamili
dove impera il turismo balneare. Sono note, infatti, come “i Caraibi dell’Albania” e, qui, una sosta è di rito per il relax e anche per gustare la cucina locale, che è un mix di influenze mediterranee e slave.
Arriviamo a Girocastro, patrimonio Unesco, per visitare la “città delle pietre”; le sue case, infatti, sembrano piccole fortezze senza nessuna finestra al pianterreno, ma con interni molto accoglienti. L’elemento dominante della città è la Fortezza che si erge maestosa e ospita il Museo delle armi.
Ma il luogo più spettacolare è Berat, ‘la città dalle mille finestre’. Una città-museo, completamente arroccata sulla collina, con mille occhi sul mondo. Nella parte alta, la più antica, si trovano gli edifici religiosi come la Moschea e le Chiese bizantine; nella parte bassa, meritano una visita la Fortezza e il Museo Onufri famoso pittore di Icone che utilizzava nelle sue opere un colore rosso molto particolare, Berat, onufri, girocastro, il rosso Onufri.
Per concludere il nostro tuffo nel passato, siamo a Durazzo che fu dominata non solo dai romani e dai bizantini ma anche dai veneziani.
Una città, in continuo sviluppo urbano e sociale che vanta un’importante Museo Archeologico e un Anfiteatro, proprio al centro della parte moderna.
L’ultima notte la trascorriamo sempre a Durazzo, al Premium Beach, fantastico hotel sul mare che merita tutte le sue 5 stelle, per il confort e per la cucina strepitosa.
Cinque giorni full immersion, un’incursione incantevole nel tempo, nella storia di questo popolo dominato per secoli, ma con tanta voglia di emergere.
Carla Aghito
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