Ultimo Aggiornamento lunedì 22 Febbraio 2021, 3:38
Ago 20, 2019 Attualità, Italia
Un’altra crisi di governo.
Il copione è sempre lo stesso, dagli anni Sessanta.
I partiti e i politici lottano per ottenere le poltrone, senza esclusione di colpi.
Intanto, tutto si ferma e, in un momento di particolare difficoltà per l’Italia, la situazione è ancora più drammatica.
Sono arrivati a litigare con l’Europa, la disoccupazione è grave, come sempre, il Paese cresce a zero, non ci sono stati provvedimenti utili per il lavoro, per le aziende, per gli investimenti.
Ancora una volta, come succede da decenni, l’Italia è stata data in mano, per voglia di tentare un cambiamento, per ribellione, o non sappiamo per quale motivo, a gente che non è in grado di gestire neppure un banchetto al mercato ortofrutticolo, figuriamoci a gestire un Paese complesso e contraddittorio come il nostro.
E nel frattempo la Corruzione and Co, l’unica realtà attiva nel suolo italico gestisce, va avanti, prospera.
Una situazione palese, evidente, che non ‘tocca’ chi dovrebbe gestire e tutto peggiora.
Da qualche anno, in questa cloaca ci si è messo anche il clima, con momenti di distruzione e morte che sembrano non interessare a nessuno, a parte le povere popolazioni colpite.
Basti pensare, a titolo di esempio, che ad Amatrice e dintorni (senza dimenticare il Belice), dopo tre anni dal terremoto, le uniche iniziative valide sono state prese dai residenti che hanno rattoppato qua e là, per il resto solo chiacchiere inutili e qualche triste fanfara delle istituzioni.
Di recente, ci sono stati danni e morti un po’ ovunque, basti pensare alla ragazza di Fiumicino sbalzata in aria e uccisa nella sua Smart, da un uragano.
E intanto, nessuno prova a far qualcosa per far in modo che questi disastri, ormai periodici, distruggano tutto. Eppure basterebbe investire sul territorio, sull’ambiente, sulle difese alle calamità e qualcosa cambierebbe,
Invece ci si affida alle chiacchiere e alla sete di potere di gente che, in molti casi, non ha mai lavorato e che si trova, all’improvviso e senza il minimo merito, ad avere una grande visibilità e notorietà, con i talk show televisivi in ginocchio a dedicare ore al nulla, con alcuni giornali che pubblicano le loro fotografie e le loro presunte conquiste sentimentali e, questi tizi, di solito dei peones senza costrutto, si sentono forti, intelligenti, potenti.
Nella realtà e, i fatti lo dimostrano, rimangono quattro belinoni, senza arte né parte.
E il Paese boccheggia, dietro alle loro chiacchiere.
Mauro Pecchenino
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