L’Italia del cattivo tempo e l’inerzia dei panzoni

Ago 30, 2017 Attualità, Italia

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Da qualche anno il cattivo tempo atmosferico ha avuto un’impennata epocale. Nubifragi, trombe d’aria, disastri in tutta Italia, oltre ai periodici terremoti.

Nel mondo non va meglio, in Texas l’ultimo uragano ha distrutto la vita a molti cittadini di tutte le età.

Questo quadro difficile che ha reso l’Italia ancora più vulnerabile e ‘tropicale’, non è molto seguito dai media che di solito preferiscono scrivere di siccità e quando l’atmosfera si rivolta incazzosa, raccontano i disastri come un male quasi normale.

Invece bisognerebbe pensare ad un programma di prevenzione, al rafforzamento delle difese, alla tutela e revisione degli edifici. Invece non accade nulla, tra abusivismo e fatti naturali, qualunquismo e lassismo nazionale si aspetta la prossima catastrofe, come se nulla fosse mai accaduto.

In queste settimane, anche uno sguardo agli Stati Uniti non aiuta, con quel presidente gonfio di whisky e hot dogs, che va in giro con sguardo ebete e un capellino in testa da picchiatello, senza sapere cosa fare, senza un’idea, un moto di capacità di fare, un senso della gestione. Un panzone inutile e dannoso. Messo lì da fatti sbagliati, un ricco ignorante e oscuro.

In Italia con Gentiloni e Mattarella si ha l’apparenza che ci sia più capacità di decidere qualcosa e fare un minimo, ma stupisce che le catastrofi, ormai quotidiane rimangano lì nel dimenticatoio, mentre la gente soffre e subisce.

Nel frattempo, in Veneto, in Friuli, in tutto il centro Italia, in Liguria, in parte del sud sono morti in tanti e tanti sono rimasti all’addiaccio e, chi ci dovrebbe e potrebbe aiutare, lascia le panze e i doppimenti a riposare.

Pietro Fabbri di Pietrarubbia

 

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