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Mar 25, 2019 Arte & Musica, Cultura
Foto di Angelina Marcelli per FlipMagazine
Roma
Fino al 13 ottobre presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma è possibile visitare la mostra dal titolo “Donne. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione”.
Il percorso espositivo si snoda su tre piani e accoglie circa 100 opere tra dipinti, sculture e fotografie provenienti da collezioni d’arte contemporanee capitoline, oltre a materiale documentario, videoinstallazioni e documenti filmici curati dalla Cineteca di Bologna e dall’Archivio dell’Istituto Luce.
La mostra, promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma, è dedicata all’evoluzione dell’immagine femminile nell’arte in epoca contemporanea.
Da sempre la donna è stata la figura che ha maggiormente ispirato la creatività degli artisti (prevalentemente uomini), ma la sua rappresentazione è stata mutevole.
Il corpo femminile è stato, di volta in volta, un modello da studiare, un’espressione di bellezza o di erotismo, così come la modella, musa ispiratrice, si è trovata a oscillare nel tempo tra i ruoli di istigatrice di ogni peccato o esempio di fecondità e di virtù domestiche.
La mostra, oltre ad aver raggruppato molte opere di grande valore, ha il pregio di mettere in correlazione l’arte con la storia del ruolo della donna in società. Così, l’immaginario collettivo che voleva la donna ingabbiata senza mezzi termini tra l’essere angelica o diabolica, si mette in discussione durante la prima guerra mondiale. La contingenza storica aveva trattenuto gli uomini sul fronte e di conseguenza aveva portato la donna ad entrare nel mondo del lavoro tipicamente maschile e in seguito anche a mettere in discussione l’immagine armonica della famiglia tradizionale.
Anche la propaganda fascista ha ripercussioni sulla rappresentazione artistica della donna. Il regime, infatti, voleva rilanciare un modello di famiglia tradizionale e far ritornare la donna tra le mura domestiche, rivestendo l’unico ruolo che le competeva, ovvero quello di madre.
La svolta radicale del ruolo delle donne è testimoniata in un’apposita sezione della mostra, che sottolinea la partecipazione femminile alla guerra di liberazione e poi ancora alle lotte per il raggiungimento della parità dei diritti, alla contestazione sociale dei modelli patriarcali e in generale a tutti i movimenti femministi. Tutto questo portò ad un profondo cambiamento della percezione di sé delle donne, con conseguenti ripercussioni anche nelle rappresentazioni artistiche.
Angelina Marcelli
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