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Set 18, 2015 Terza Pagina
FlipMagazine nella sua personale rassegna di ritratti di grandi interpreti di ieri e di oggi, vuole ricordare Tino Schirinzi, un attore poliedrico, multiforme, che ha segnato lo spettacolo europeo e che se ne è andato troppo presto.
Originario di Taranto, si era distinto nelle cantine romane, negli anni dell’avanguardia teatrale, tra la fine degli anni Sessanta e i Settanta, insieme a Piera degli Esposti, Leo De Berardinis, Gigi Proietti e molti altri. Con il trascorrere degli anni è diventato un protagonista del palcoscenico, curando anche alcune regie e ha interpretato personaggi indimenticabili in televisione e al cinema. Tino era un attore senza strutture accademiche, voce roca e accento che richiamava le sue origini, fisico magro e un viso che passava con facilità da ruoli di buono a quelli di cattivissimo, come nella fiction televisiva Storia di Anna, in cui era uno spietato spacciatore. Tino Schirinzi era un uomo simpatico, di ottima compagnia e ad un certo punto della sua vita aveva incontrato Daisy Lumini, sensibile musicista e cantante ed era andato a vivere in una vecchia cascina a Vicchio in Toscana.
Un giorno infausto, gli trovano un malanno incurabile e lui, esuberante e molto attivo, si sente perduto. Decide così di farla finita e si lancia da un ponte, mano nella mano, con la moglie Daisy. Era l’agosto del ’93. Tino era un uomo dolce, un amico per chi scrive.
Di Tino Schirinzi vogliamo ricordare l’interpretazione di Paganini nell’omonimo lavoro televisivo, l’interpretazione e la regia a teatro di Qualcuno volò sul nido del cuculo, Sciopèn, I tre fratelli e Nené, al cinema.
Mauro Pecchenino
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