Vi segnaliamo una taverna romana moderna, che non dimentica la tradizione. La Taverna de Pasquino. In zona San Lorenzo, appartata e tranquilla è un bel locale con tanta atmosfera, ben bilanciato tra...
Sono trascorsi alcuni anni e Pino Daniele è sempre presente nei ricordi dei tantissimi ammiratori che non possono scordare le sue canzoni. Pino è uno dei pochi artisti italiani...
Abbiamo fatto un giro cronistico tra lo stato di salute dell’ Università italiana, anche alla luce del fatto che, alcune aziende, medio piccole e medio grandi ci abbiano informato della...
Le auto cammineranno da sole mentre gli aerei, che per lo più già lo fanno, aumenteranno il loro grado di indipendenza. Il nostro apporto durante la navigazione sarà nullo o quasi e servirà...
Roma, dal corrispondente O la si ama o la si odia. Tendenzialmente ad amarla sono gli utenti e a detestarla invece i tassisti. Già questo farà capire di cosa si parla: Uber. La start up americana...
Il silenzio partecipativo di FlipMagazine Alcuni lettori mi hanno chiesto se ho deciso di non avere più un dialogo continuo attraverso l’Editoriale. In realtà, ho preferito in questi lunghi mesi, attanagliati dal Virus, stare un po’ in silenzio, un silenzio partecipativo. Parlano e hanno parlato tutti, dai medici con una capacità già acquisita, fino a totali sconosciuti che hanno approfittato della visibilità. Poi tanti giornalisti, pseudo opinionisti, nani, ballerine e, in più, il solito circo di sfigati legati alla politica o a orticelli vari. Tutta gente che senza sparar cazzate non riesce a vivere e bene o male campa su questo, facendo finta di fare il giornalista, il critico d’arte, la ballerina, o altro inventando. Sono stati e continuano a essere mesi difficili, con un’informazione drammatica, con notizie che risentono sempre della politica. In mezzo, le solite ruberie all’italiana, un governo che arranca ma lotta, una cosiddetta opposizione che blatera, senza un briciolo di idea. I telegiornali che danno spazio ai soliti peones che recitano a memoria le veline di partito. E nel cuore di tutto questo scempio, tanti essere umani che stanno male, che vivono con poco sostentamento, con la paura di perdere il lavoro. Un clima di precarietà totale, con un unico sfogo, i social media, che diventano la cloaca dell’insulto e della ripicca. Come sola alternativa, l’elogio alla bellezza, anche fasulla. Su tutto un’ignoranza abissale che fa male.
A presto. See you soon. A la prochaine.
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