Molti di questi personaggi avevano furbescamente appoggiato “mani pulite” per non essere inquisiti. Quando ricevevano avvisi di garanzia, collaboravano con i magistrati e ne uscivano indenni o...
Roma, dal corrispondente Fa tristezza leggere della bagarre che si sta creando attorno al ddl Cirinnà nelle ultime settimane. Uno spettatore interessato alla questione, ma non necessariamente...
By Alan, from Flickr.com L’accordo firmato lo scorso settembre dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e dal Ministro della Difesa Roberta Pinotti ha permesso di dare vita a un progetto...
Londra La città continua la sua strada di adeguamento tecnologico, che la fa stare sempre al passo con i tempi. Vi avevamo dato la notizia dell’adeguamento della metropolitana a nuove...
Neolaureati e giovani italiani preparate le valigie e partite. In Italia non c’è posto per voi. Non può esserci posto in un paese che sceglie come nuovo Presidente della Repubblica...
Il silenzio partecipativo di FlipMagazine Alcuni lettori mi hanno chiesto se ho deciso di non avere più un dialogo continuo attraverso l’Editoriale. In realtà, ho preferito in questi lunghi mesi, attanagliati dal Virus, stare un po’ in silenzio, un silenzio partecipativo. Parlano e hanno parlato tutti, dai medici con una capacità già acquisita, fino a totali sconosciuti che hanno approfittato della visibilità. Poi tanti giornalisti, pseudo opinionisti, nani, ballerine e, in più, il solito circo di sfigati legati alla politica o a orticelli vari. Tutta gente che senza sparar cazzate non riesce a vivere e bene o male campa su questo, facendo finta di fare il giornalista, il critico d’arte, la ballerina, o altro inventando. Sono stati e continuano a essere mesi difficili, con un’informazione drammatica, con notizie che risentono sempre della politica. In mezzo, le solite ruberie all’italiana, un governo che arranca ma lotta, una cosiddetta opposizione che blatera, senza un briciolo di idea. I telegiornali che danno spazio ai soliti peones che recitano a memoria le veline di partito. E nel cuore di tutto questo scempio, tanti essere umani che stanno male, che vivono con poco sostentamento, con la paura di perdere il lavoro. Un clima di precarietà totale, con un unico sfogo, i social media, che diventano la cloaca dell’insulto e della ripicca. Come sola alternativa, l’elogio alla bellezza, anche fasulla. Su tutto un’ignoranza abissale che fa male.
A presto. See you soon. A la prochaine.
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