Riparte Sanremo. Come al solito cast superato, da trascurare e soprattutto ospiti inutili. Eppoi, Giorgio Panariello non fa ridere. E’ peccato mortale insistere
Ritratto di Franco Califano FlipMagazine desidera ricordare Franco Califano, uno degli autori e musicisti più sensibili e bistrattati del mondo della canzone popolare. Un carattere...
Che palle la televisione italiana, specchio di un Paese che guarda sempre al passato e non ha il coraggio di vedere il futuro. Italiani sempre legati a ciò che era, per paura di ciò che sarà
Ballarò: nuovo conduttore, ma noia vecchia. Tra Benigni che non fa ridere nessuno, Prodi che è un ottimo sonnifero e Brunetta che vabbé, si celebra l’inno dell’ovvietà e della...
La notizia sull’aumento vertiginoso delle separazioni di coppia, ci porta a una riflessione. Non è una novità: oggi apparire conta più dell’essere. Non vogliamo scomodare illustri filosofi per...
Il silenzio partecipativo di FlipMagazine Alcuni lettori mi hanno chiesto se ho deciso di non avere più un dialogo continuo attraverso l’Editoriale. In realtà, ho preferito in questi lunghi mesi, attanagliati dal Virus, stare un po’ in silenzio, un silenzio partecipativo. Parlano e hanno parlato tutti, dai medici con una capacità già acquisita, fino a totali sconosciuti che hanno approfittato della visibilità. Poi tanti giornalisti, pseudo opinionisti, nani, ballerine e, in più, il solito circo di sfigati legati alla politica o a orticelli vari. Tutta gente che senza sparar cazzate non riesce a vivere e bene o male campa su questo, facendo finta di fare il giornalista, il critico d’arte, la ballerina, o altro inventando. Sono stati e continuano a essere mesi difficili, con un’informazione drammatica, con notizie che risentono sempre della politica. In mezzo, le solite ruberie all’italiana, un governo che arranca ma lotta, una cosiddetta opposizione che blatera, senza un briciolo di idea. I telegiornali che danno spazio ai soliti peones che recitano a memoria le veline di partito. E nel cuore di tutto questo scempio, tanti essere umani che stanno male, che vivono con poco sostentamento, con la paura di perdere il lavoro. Un clima di precarietà totale, con un unico sfogo, i social media, che diventano la cloaca dell’insulto e della ripicca. Come sola alternativa, l’elogio alla bellezza, anche fasulla. Su tutto un’ignoranza abissale che fa male.
A presto. See you soon. A la prochaine.
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