Ultimo Aggiornamento lunedì 30 Gennaio 2023, 7:22
Giu 17, 2016 Attualità, World Wide
Tampa (FLA)
Si è da poco concluso il SOFIC 2016 (Special Operations Forces Industry Conference), una conferenza annuale che si tiene negli Stati Uniti durante la quale vengono messi in bella mostra i progressi tecnologici relativi ad una particolare branca dell’industria bellica americana, quella appunto delle forze speciali.
Tralasciando per un attimo le critiche etiche derivanti dalla fiera in sé, è interessante buttare uno sguardo ad un mondo – quello militare appunto – che in ogni caso ha permesso importanti passi in avanti anche in ambito civile.
Per chi non avesse dimestichezza con l’argomento, è bene sottolineare come siano tantissime le innovazioni che, concepite per scopi militari, hanno finito per allietare la vita di chi militare non è.
In fin dei conti per scaldare i cornetti la mattina nel microonde non c’è bisogno di essere Rambo, così come non è necessario essere un pilota della RAF per indossare un paio di Ray-Ban; entrambi questi oggetti hanno visto la luce a seguito di esigenze militari. Lo stesso valga per il telegrafo ed il GPS, il computer e lo stesso Internet, il nastro adesivo e le iniezioni monodose, la liofilizzazione ed il cibo in scatola.
La Jeep, per continuare, è stata progettata per situazioni meno mondane di quelle in cui si muovono i moderni SUV, e allo stesso modo le stesse previsioni del tempo, che oggi usiamo per scegliere tra centro commerciale o mare, vedono i propri antenati impegnati su ben altri fronti.
Tutto questo per dire che, a prescindere dall’uso che se ne farà una volta tradotte in realtà, le ricerche in campo militare hanno un appeal anche in ambito civile.
Proprio nell’ultima edizione del SOFIC, tenutasi a Tampa (Florida), un progetto ha attratto la nostra attenzione per un motivo in particolare: le ripercussioni che avrà sulla vita di moltissimi disabili.
Si chiama progetto TALOS (Tactical Assault Light Operator Suit) ed è un esoscheletro evoluto su cui gli sviluppatori stanno lavorando da qualche anno e che dovrebbe essere pronto approssimativamente per il 2018. Ma in sostanza cos’è?
Per rendere la cosa più immediata possibile, è quasi naturale richiamare alla memoria quello che tutti noi conosciamo come l’unico prototipo di questo tipo, riuscito e perfettamente funzionante, presente al momento sul “mercato”: parliamo di Iron Man.
Nello specifico gli sviluppatori mirano a mettere a punto una sorta di armatura, resistente alle armi da taglio e a quelle da fuoco di piccole dimensioni, che possa assicurare ai reparti speciali dell’esercito americano una protezione maggiore in determinate situazioni di pericolo. Ma non solo. Per non essere meno avvincenti del corrispettivo cinematografico, queste saranno collegate costantemente con il comando, avranno la possibilità di rilevare la temperatura esterna, al fine di mantenere quella interna ad un livello ideale e potranno intervenire con determinate schiume, qualora il soldato dovesse riportare una ferita da medicare. Sembra poco? Manca però il capitolo relativo a forze e resistenza. Grazie ad un sistema assistito, difatti, sarà possibile per il militare sviluppare una maggiore potenza e allo stesso tempo sopportare per un periodo più lungo sforzi, essendo questi per la quasi totalità assorbiti dall’armatura stessa. Il peso complessivo non è tale da consentirne un uso spregiudicato come ad esempio tirarla fuori da una valigia, ma comunque contenuto e ripartito in modo da non gravare sul soldato: 180 kg.
Il passo da un progetto del genere a qualcosa di utile per quanti costretti su una sedia a rotelle, non è grande. Pochi giorni fa proprio una ragazza italiana ha potuto percorrere pochi metri in autonomia stando in piedi sulle proprie gambe che pure non può usare. Il prototipo di esoscheletro in questione è ovviamente ancora qualcosa di grezzo se paragonato a quello di cui stiamo parlando in ambito militare, ma proprio il fatto che questo ambito possa godere di così tanti fondi in questa fase della ricerca, potrà un giorno consentirne una diffusione massiccia ad un costo presumibilmente minore di una simile tecnologia.
Luca Arleo
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