Ultimo Aggiornamento sabato 13 Luglio 2024, 2:43
Lug 29, 2013 Attualità, World Wide
Parigi
Braccia dalla pelle chiara che stringono quel microfono con chiavi tatuate, ben visibili e che rimandano immediatamente alla sua immagine. La sua voce dal vivo, mette i brividi per la sua intensità. Le note di tastiera, fiati e batterie, scandiscono ogni parola, amplificando la sinergia con il pubblico che rimane incantato.
L’artista di cui vi parliamo, amici lettori, è Yoann Lemoine. Conosciuto anche come Woodkid, l’artista francese, originario di Lione, curioso e poliedrico nel suo approccio con vari linguaggi creativi, ha chiuso la 25ª edizione di Villa Arconati Music Festival con un coinvolgimento strepitoso del pubblico.
Per la sua seconda volta in Italia quest’anno, Lemoine, con la sua figura minuta sul palcoscenico, trionfa con la potenza della voce che sembra sviscerare dalla terra forza e vitalità uniche. Energia pura che percorre il corpo fino a farti vibrare con lo sguardo rivolto alle stelle. L’eccezionalità dell’artista è, senza dubbio, legata anche all’attenzione al dettaglio. Il gioco di luci sul palcoscenico ipnotizza la folla, i videoclip, proiettati sullo sfondo, in bianco e nero, hanno il potere di farti sentire il profumo del mare, dell’aria rarefatta in cima ad una montagna, il silenzio rituale di un luogo sacro, di farti volare in una fitta foresta. L’intera cornice è delineata dagli strumenti musicali che accompagnano la voce di Woodkid, con all’apice i due batteristi che, con le loro posture e la carica delle loro percussioni, in scena sembrano trasformarsi in due guerrieri che scandiscono, irrefrenabili, il tempo di una battaglia.
Un concerto di un grande artista contemporaneo che sta conquistandosi popolarità e stima da parte del pubblico internazionale che ama suoni sperimentali, fusione perfetta che Woodkid ha creato tra elettronica e new folk.
Eleonora Dafne Arnese
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