Sei ore di aereo ed eccoci nel cuore pulsante di Dubai, città dalle mille sfaccettature dove, nella sua architettura spettacolare, non mancano grattacieli ultramoderni e negozi di lusso. Lambita...
Per chi ama viaggiare, al di là dei confini del turismo e per chi ama avvicinare e scoprire le culture nel mondo, il world music è una chiave d’accesso e Malika Zarra è una ambasciatrice,...
Parigi Attraversare un tratto di deserto è un’esperienza che ti rimane attaccata alla pelle tutta la vita. Un po’ come se la sabbia che entra e arriva ovunque, ti lasciasse una patina indelebile...
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Itigi (Tanzania) L’Africa è una terra che continua a convivere con le sue tradizioni e contraddizioni, non potendo trascurare e fare a meno degli aiuti esterni, in particolare delle forze...
Il silenzio partecipativo di FlipMagazine Alcuni lettori mi hanno chiesto se ho deciso di non avere più un dialogo continuo attraverso l’Editoriale. In realtà, ho preferito in questi lunghi mesi, attanagliati dal Virus, stare un po’ in silenzio, un silenzio partecipativo. Parlano e hanno parlato tutti, dai medici con una capacità già acquisita, fino a totali sconosciuti che hanno approfittato della visibilità. Poi tanti giornalisti, pseudo opinionisti, nani, ballerine e, in più, il solito circo di sfigati legati alla politica o a orticelli vari. Tutta gente che senza sparar cazzate non riesce a vivere e bene o male campa su questo, facendo finta di fare il giornalista, il critico d’arte, la ballerina, o altro inventando. Sono stati e continuano a essere mesi difficili, con un’informazione drammatica, con notizie che risentono sempre della politica. In mezzo, le solite ruberie all’italiana, un governo che arranca ma lotta, una cosiddetta opposizione che blatera, senza un briciolo di idea. I telegiornali che danno spazio ai soliti peones che recitano a memoria le veline di partito. E nel cuore di tutto questo scempio, tanti essere umani che stanno male, che vivono con poco sostentamento, con la paura di perdere il lavoro. Un clima di precarietà totale, con un unico sfogo, i social media, che diventano la cloaca dell’insulto e della ripicca. Come sola alternativa, l’elogio alla bellezza, anche fasulla. Su tutto un’ignoranza abissale che fa male.
A presto. See you soon. A la prochaine.
mauropecchenino@icloud.com