Roma Cortometraggi sugli animali, per ricordare i nostri compagni di vita e gli esseri viventi che la natura ci regala. In particolare, cani e gatti presenze costanti e preziose, soprattutto per chi...
Sveglia presto, alla solita ora, colazione in compagnia delle sue ingombranti vacche che gironzolano indisturbate per casa e poi pronto in pochi minuti per la sua giornata in stalla: un sogno, certo,...
Un bimbo a me vicino, in una giornata piovosa durante la quale non poteva scorrazzare all’aperto, mi ha posto una domanda delle cento pistole: Cosa è il Paradiso? I bambini si pongono i problemi e...
Da Roma fa schifo Roma Come è ormai abitudine di FlipMagazine ogni due tre mesi andiamo in giro, senza meta, per la capitale d’Italia, cercando di capire se il suo degrado e sfacelo ha...
Roma, dal corrispondente L’inutilità dei festeggiamenti del capodanno è sempre più evidente. A parte quanti ci rimettono gli arti per un’usanza (se possibile definirla tale) tanto stupida...
Il silenzio partecipativo di FlipMagazine Alcuni lettori mi hanno chiesto se ho deciso di non avere più un dialogo continuo attraverso l’Editoriale. In realtà, ho preferito in questi lunghi mesi, attanagliati dal Virus, stare un po’ in silenzio, un silenzio partecipativo. Parlano e hanno parlato tutti, dai medici con una capacità già acquisita, fino a totali sconosciuti che hanno approfittato della visibilità. Poi tanti giornalisti, pseudo opinionisti, nani, ballerine e, in più, il solito circo di sfigati legati alla politica o a orticelli vari. Tutta gente che senza sparar cazzate non riesce a vivere e bene o male campa su questo, facendo finta di fare il giornalista, il critico d’arte, la ballerina, o altro inventando. Sono stati e continuano a essere mesi difficili, con un’informazione drammatica, con notizie che risentono sempre della politica. In mezzo, le solite ruberie all’italiana, un governo che arranca ma lotta, una cosiddetta opposizione che blatera, senza un briciolo di idea. I telegiornali che danno spazio ai soliti peones che recitano a memoria le veline di partito. E nel cuore di tutto questo scempio, tanti essere umani che stanno male, che vivono con poco sostentamento, con la paura di perdere il lavoro. Un clima di precarietà totale, con un unico sfogo, i social media, che diventano la cloaca dell’insulto e della ripicca. Come sola alternativa, l’elogio alla bellezza, anche fasulla. Su tutto un’ignoranza abissale che fa male.
A presto. See you soon. A la prochaine.
mauropecchenino@icloud.com