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Lug 24, 2011 Attualità, Italia
Un recente film di Paolo Virzì, “Tutta la vita davanti”, ben ritrae la situazione dello studente universitario che, pur avendone i meriti, diventa oggetto di berlina e viene schernito, come se il suo lavoro fosse solamente un passatempo.
A differenza delle università private americane dove, per avere accesso allo studio, devi accedere ad un mutuo che ti garantisca quei 200.000 dollari necessari per finire la tua carriera, nell’università pubblica italiana si vede di tutto un po’.
Gli studenti più affascinanti e degni di lode forse sono quelli fuori sede: affrontano viaggi su scomode carrozze ferroviarie, volano in fatiscenti classi economiche, molto spesso vivono di aperitivi perché il loro budget nonconsente altro. Il portatile che hanno ricevuto in dono per la triennale diventa la loro vita e lo custodiscono gelosamente, rendendolo testimone dei loro ricordi oltre che del loro lavoro; devono vivere in appartamenti con coinquilini spesso scrocconi, rumorosi ed invadenti. Considerando uno studente medio, ad ogni sessione si possono sostenere dai 4 ai 5 esami, per un totale complessivo di oltre 5000 pagine in meno di due mesi; lo stress è alto e la competitività non fa sconti, molti pensano egoisticamente solo al proprio interesse. Devi avere la forza di tirare avanti e di stringere i denti nei momenti più duri, dire di no ad amici, parenti e fidanzate quando ti chiedono di esserci per loro, rispondere a persone che schernendoti ti chiedono il senso di studiare ancora: “Tanto basta fare la velina o il calciatore”. Si vive in attesa del prossimo esame, si dà l’ anima e poi via a ricominciare: nuovo esame, nuova opportunità. È solo nei pochi momenti liberi quando, rilassati, guardando alle nostre spalle e vedendo il lavoro svolto finora, si può esserne orgogliosi e sentirci fieri dei nostri sforzi.
Gli studenti della specialistica possono ritenersi fortunati quando trovano degli amici, persone che collaborano con loro eaiutano nei momenti in cui si prende la testa tra le mani e si vorrebbe mandare a monte tutto, in una crisi di irrazionalità e sconforto.
Gli studenti: piccole sfere indifese che cozzano tra loro, molti con la bramosia della conoscenza che arde, fragili e vulnerabili come tutti; ognuno cerca di difendersi come può, chi con l’ironia, il disimpegno, la rabbia, la supponenza, la consapevolezza che dopo quell’esame potrà avere una seconda occasione.
Concludendo, si può affermare che sì, è vero, c’è tutta la vita davanti. E la si sta conquistando mattone dopo mattone, attaccandosi con tutte le forze a basi solide, per non crollare sotto il peso delle umane incertezze che, ad ogni modo, rendono le persone spesso meravigliose, quando alzeranno la testa dai libri.
E.D.A.
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