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Ott 13, 2016 Consiglio di Lettura, Le rubriche di flip
Foto di Alessandro Meoli©, per FlipMagazine
Un consiglio di lettura che nasce dal caso. Un libro capitato tra le mani dopo un bel po’ di anni dal suo acquisto e che vale la pena leggere complici le giornate che via via diventano più fredde e consone al divano.
L’evoluzionista riluttante – Ritratto privato di Charles Darwin, Codice Edizione, questo il titolo. Biografia atipica di uno tra i grandi del nostro tempo.
L’autore, David Quammen, bravissimo e appassionato della materia, ripercorre inquadrandola da un’angolazione diversa e meno istituzionale, la vita del celebre naturalista, dalla prima giovinezza fino ai fasti del successo.
SI scopre un Darwin che non ci si aspetta, con studi teologici alle spalle e desideroso di trovare la sua strada. Con un padre presente e ansioso di sistemare quel figlio troppo poco inquadrato per i canoni dell’epoca.
Si arriva all’imbarco sul Beagle, viaggio che cambierà la sua vita e in qualche modo quella dell’uomo più in generale.
Durerà 5 anni, in cui toccherà tutti gli angoli del mondo in una spedizione scientifica dal valore enorme per la sua maturazione.
L’osservazione della natura diventa per lui un’inaspettata passione, che lo spinge ad interessarsi lungo il corso della sua avventura a tutte le specie che incontrerà e che catalogherà minuziosamente. I suoi lavori così, alcuni sotto forma di appunti, altri veri e propri reperti, inizieranno ad essere spediti in patria, dove i musei e gli studiosi si accorgono di lui. Al rientro sarà accolto con interesse e curiosità e comincerà a dedicarsi a tempo pieno all’analisi e allo studio sistematico della natura.
È durante questa fase della sua vita che Charles si avvicina al concetto di evoluzione, ancora lontano dall’essere coniato e concepito, ma comunque embrionalmente in essere.
L’Inghilterra dell’epoca è una società in movimento, in piena rivoluzione industriale e il positivismo che dominava il pensiero stava dando la stura ad un nuovo approccio, meno filosofico e più scientifico.
In questo contesto di fiducia verso l’uomo, Darwin si allontana progressivamente dalla religione per abbracciare una visione meno concettuale e più terrena della vita.
Aspetto interessante dell’opera è ovviamente anche il suo rapporto con la società in cui si muove, ancora non del tutto pronta a ricevere una prospettiva così contrastante con quella creazionista e quindi poco strutturata per le possibili ripercussioni di carattere privato.
Darwin non fece mai parola, per i primi anni dei suoi studi, di queste tesi rivoluzionarie. I suoi appunti eretici, venivano annotati su taccuini di diverso colore in base alla materia, e scritti quasi in linguaggio criptico al fine di non mettere nessuno in condizione di leggerne il contenuto.
Ultima nota interessante. Darwin, a dispetto di quello che si potrebbe pensare analizzando la mole sterminata di studi nonché gli argomenti stessi, dopo il ritorno in patria a circa 25 anni, di rientro dal viaggio intorno al mondo sul Beagle, non lasciò mai più Londra.
In conclusione una piccola digressione.
Il fatto che spesso il consiglio di lettura si risolva in una biografia, non è casuale. Attraverso la vita di alcuni personaggi, grandi o meno gradi, convenzionalmente ritenuti buoni o cattivi, passano il più delle volte decisioni o intuizioni che seppur non debitamente mature e formate, hanno modificato irrimediabilmente il corso della storia. Conoscere gli aspetti privati, i pensieri e i dubbi, le passioni e le avversioni, così come il contesto politico sociale, può aiutare a comprendere meglio anche il percorso che ha portato ad un determinato risultato. Darwin, fuori dal contesto in cui visse e maturò, non sarebbe diventato Darwin.
Luca Arleo
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