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Nov 24, 2018 Arte & Musica, Cultura
Milano
Oltre 70 opere tra dipinti, sculture, prints, foto e video di Banksy, il più celebre e discusso street artist del momento, sono in mostra al Mudec, fino al 14 aprile 2019.
Il Museo delle Culture continua così a proporre ai suoi visitatori chiavi di lettura finalizzate alla comprensione dei grandi temi della contemporaneità e questa volta lo fa grazie all’artista che si nasconde dietro il nome di Banksy, (i ricercatori della Queen Mary University scommettono la carriera sul nome di Robin Gunningham).
“A visual protest. The art of Banksy” è un progetto espositivo ideato da Madeinart, curato da Gianni Mercurio e promosso dal Comune di Milano – Cultura e da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE che ha raccolto opere certificate da collezionisti privati.
L’iniziativa è certamente originale considerando che è la prima volta che in Italia viene allestita una retrospettiva – rigorosamente non autorizzata – sull’artista e writer inglese.
Sul sito ufficiale, infatti, la mostra è segnalata come “fake” in quanto organizzata senza il consenso del Pest Control Office, l’ente che gestisce le relazioni esterne di Banksy.
Poco male. Del resto Banksy, che certamente non è amante di regole e istituzioni, è diventato celebre proprio grazie alla creazione di murales non autorizzati.
La forza della mostra è quella di far riflettere sullo stile comunicativo di Banksy: ironico tagliente, schietto, provocatorio, critico.
Nelle diverse sezioni, la mostra ripercorre tutte le tappe della carriera dell’artista, partendo dalle prime forme espressive ispirate al Situazionismo sessantottino, caratterizzato dalla fusione di parole e immagini di protesta, fino alla Street art newyorchese di fine secolo.
Immancabile il messaggio metaforico dei topi, raffigurati in diverse opere, i quali, pur essendo “odiati, braccati e perseguitati” – sono parole di Banksy – “sono in grado di mettere in ginocchio l’intera umanità”.
Espliciti i riferimenti alla guerra, al consumismo e alla protesta.
Particolarmente bella è anche la sezione Music Records, che raccoglie circa 60 copertine di vinili e cd realizzati da Banksy fin dall’inizio della sua carriera artistica.
Il visitatore potrà fruire al meglio la mostra grazie alle audioguide che vengono consegnate all’ingresso. Per gruppi, scuole e famiglie, il Mudec offre anche visite animate, guidate e laboratori creativi.
Angelina Marcelli
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