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Ago 03, 2016 Lifestyle, Società
Foto da telegraph.co.uk
Tra gli effimeri fenomeni legati alla Rete uno dei più seguiti dai follower e appassionati è quello rappresentato dai cosiddetti street photographer, giovani che usano con virtuosismo la macchina fotografica per prendere al volo altri giovani che affollano gli eventi legati alla moda. Nelle principali capitali mondiali del fashion come New York, Londra, Parigi, Los Angeles, ma anche Shanghai e Seoul, agli eventi principali e secondari frotte di giovani e non si mettono in vetrina, passeggiando nei luoghi giusti, vestiti secondo i dettami di un look proprio o di appartenenza, cercando di essere originali e i fotografi di strada li immortalano a loro insindacabile scelta.
Così la comunicazione ha questo percorso: uno sconosciuto diventa modello per un attimo e poi viene postato sui social network dai fotografi che espandono la tendenza, catturandone i dettagli. E’ tutto molto casuale e veloce, come accade sempre via Internet. Ma il fenomeno ha creato alcune piccole celebrità tra i fotografi sulla Rete e a volte anche qualche modello di passaggio è diventato una sorta di icona, basti pensare all’esperto di abbigliamento maschile e navigato professionista Nick Wooster negli USA e al più improvvisato Gunther Krabbenhoft, in Europa.
I fotografi si ispirano, magari senza esserne consapevoli, all’ultraottantenne Bill Cunningham che soprattutto per le street e le avenue di NYC, ma anche in altri parti degli USA, cattura immagini di tutti i giorni, tra la gente del quotidiano. La differenza la fa la Rete che, con il moltiplicarsi dei follower e diffondendo il loro lavoro, fa sì che alcuni diventino delle piccole star. Alcuni di loro stanno infatti acquistando fama: ci sono anche due o tre Italiani, qualche francese e inglese, ma il ruolo del leone lo fanno gli orientali, come il Coreano HB Nam e l’Americano Adam Sinding.
Si va per le strade del vestire.
Mauro Pecchenino
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