Tonnarelli al Pesto di Menta – Foto di Fabrizio Martini per FlipMagazine Roma Per i Genovesi e, chi scrive è uno di loro, chi dice di preparare un pesto diverso da quello made in Genoa è...
Riccardo Minati in azione Milano Riccardo Minati è un imprenditore della ristorazione e in questo campo ha già fatto cose significative, come la creazione qualche anno fa de La Trattoria del Corso...
Riccardo Agostini Milano La Scuola di Cucina Italiana, diretta da Emanuele Gnemmi che ha come riferimento la storica testata oggi edita da Condé Nast, tra le numerose iniziative per valorizzare in...
Pesto vuol dire Genova, un connubio imprescindibile e da alcuni anni, con scadenza biennale, all’ombra della Lanterna prende vita un Campionato mondiale che ha nel pesto il protagonista assoluto....
Foto Ufficio Stampa ICS Ci piace molto visitare le aziende, entrare nelle zone di produzione e vedere i prodotti che nascono, prima di entrare nelle nostre case e, come in questo caso, sulle nostre...
Da qualche anno sui media il cibo, la cucina, i cuochi e le ricette sono protagonisti sempre presenti. Si parla e si scrive di cibo, mentre imperversano le diete e i consigli a mangiare poco, a far...
Genova Su segnalazione dell’amico Biagio Peres, ottimo ispiratore e proprietario del ristorante Al Veliero, nei pressi dell’Acquario, veniamo a conoscenza dell’Associazione culturale Palatifini...
Valentina tra Roberto e Fabrizio Roma Nell’ambito dei nostri incontri con il mondo della cucina e della ristorazione, andiamo a parlare con il gruppo di lavoro che gestisce il progetto di cucina...
Ritratto di Marco Sacco Frequentiamo la Francia dall’età di dieci anni e grazie ad amicizie e ad impegni professionali, abbiam provato le proposte di Alain Ducasse, Paul Bocuse, Guy Savoy. Poi...
EXPO è terminata ormai da tempo, ma la sua eco lascia ancora qualche strascico, soprattutto in materia di cibo. Si continua a parlare e scrivere tanto di cucina, ingredienti, ristoranti, ricette. E...
Un Paese senza idee Il periodo difficile, difficilissimo, per il Mondo, continua. Virus, guerra, prezzi che volano, una fetenzìa. Lascia inoltre stupiti come in Italia, e non solo, la situazione generale sia mediocre.
A me stupisce la mancanza di idee, inventiva e creatività che colpisce l’Italia che, da sempre, sulle idee, ha costruito il suo domani.
La mentalità media è quella del posto fisso, a tutti i livelli, è sufficiente guardarsi intorno. Per esempio, nel mondo dello spettacolo, dove le idee dovrebbero circolare a mille. Invece, due progetti recentissimi, uno con l’attore di Maxibon in televisione e l’altro con l’attore che ha interpretato Buscetta al cinema, sono due remake. E accade nei quiz, negli show serali, tutto ricicciato. Non parliamo della cultura, dove le case editrici pubblicano solo roba sicura che arriva dalla televisione (con poche eccezioni, vedi Viola Ardone) e nelle università dove un sistema impiegatizio, a posto fisso, sullo stile del catasto, appiattisce tutto. Basti sentire quei pochi che cercano di andare in televisione e sparano solo cagate, su tutto. Ho a lungo frequentato le università a Milano, Roma e in altre città, come docente (libero e mantenendo sempre la mia attività di Consulente su e giù per l’Italia e il mondo) di una materia che non aveva impiegati interni qualificati, ma solo gente improvvisata da sistemare. E conosco molto bene il problema di base: chi fa l’impiegato docente interno nelle università non si confronta mai con l’esterno e rimane vecchio e superato, anche se giovane all’anagrafe. Ricordo il docente di una università milanese, per un periodo con tante iscrizioni, che passava il suo tempo in un triste ufficietto di formica e mandava gli assistenti a far lezione, impaurito da chiunque tentasse di dare un contributo. Oggi a 80 anni è ancora lì, della materia per la quale ha un contratto non ha imparato nulla e continua a esser solo sospettoso e superato, da ormai 40 anni. E l’università rimane un luogo più di ignoranza che di sapere. In Italia mancano le idee, la meritocrazia, la creatività e spesso il coraggio nel cercare il lavoro. Tutti si accontentano di posticini fissi e spesso a scadenza e il Paese ne risente: va avanti ignorante e attorcigliato su se stesso. I social media ne sono lo specchio più banale e visibile.
A presto. See you soon. A la prochaine.