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Apr 15, 2018 Attualità, Italia
Nel blaterare dei politici in questi giorni, in cui i più cercano una poltrona, Alessandro Di Battista ha parlato un paio di volte con bordate molto forti.
In pratica, ha sostenuto che Berlusconi è il male assoluto e che Salvini al Quirinale sembrava il cagnolino Dudù, nei confronti del vecchio ex leader del centro destra.
Molti hanno criticato il baldanzoso giovanotto, che ha usato toni da barricadero, ma c’è poco da stupirsi, viene dalla scuola del vaffanculo e di Grillo, difficile aspettarsi da lui uno stile da lord.
Eppoi, andando ad analizzare a fondo le sue parole, non tutto è da buttare via.
I toni potevano essere più pacati, ma il ducetto di Arcore è sempre lì da due decenni, dice sempre le stesse cose, racconta le sue storie con una visione da provinciale che non evolve, offende chi non è laureato e non si mette i cravattoni fallici e il doppiopetto (che sta bene solo a chi supera almeno 1.75 di altezza) come fa lui, che si illude di essere elegante. Il signore di Arcore parla, parla, ma non si rende conto di aver preso una marea di voti in meno, rispetto ai suoi tempi d’oro e dovrebbe capire che far largo ai giovani è una decisione giusta e saggia, senza ostinarsi a voler fare sempre il primo gallo. Poi, come sempre, continua a dire e a smentire, a manovrare questo e quello, in un balletto di potere che è da tempo fastidioso.
Per quanto riguarda Salvini ha dimostrato di essere un ciaciarùn, dipendente da Berlusconi, avrà i suoi motivi, però al Quirinale è sembrato un cicisbeo intimidito e subalterno al ducetto che gli smanettava accanto, senza rispetto.
Di Battista parla a ruota libera, forse ha nostalgie da premier presunto, al posto di Di Maio, che non sembra un 5stelle, con quel look ed espressine da funzionario di banca all’italiana che, con il sorriso stampato, non ti darà mai un finanziamento, neppure se lo preghi in ginocchio.
Di Battista sarà un tizio a ruota libera, però la politica italiana continua a sembrare una commediola, dove tutto è il contrario di tutto e non si combina mai niente di buono, mentre gli Italiani aspettano.
Mauro Pecchenino
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